lunedì 11 maggio 2015

LA NOSTRA SFIDA: DARE AI VENETI UN VENETO CAPACE

Domenica 31 maggio abbiamo davanti un’occasione irripetibile per cambiare il futuro della nostra regione. In cinque anni di lavoro come consigliere regionale ho imparato una cosa. C’è un Veneto capace, che ogni giorno affronta sfide importanti e vuole vincerle.
Un Veneto che merita una politica competente, aperta all'Europa, che sa ascoltare e decidere.
Io ho deciso di fare la mia parte.

Diamo finalmente ai veneti un Veneto capace.

mercoledì 11 febbraio 2015

ANTONIO BOSCARDIN E LE ACQUE, COLORATE, DEL CHIAMPO

Se il torrente Chiampo potesse raccontare la sua storia direbbe che ci fu un tempo in cui cambiava colore. Rosso, blu, viola, verde.....un variopinto avvicendarsi di scarichi colorati delle industrie della valle. Principalmente concerie e lavorazioni marmi, ma non solo. Ma il Chiampo non parla, per lui lo ha fatto un insegnante di applicazioni tecniche della scuola media di Arzignano, Antonio Boscardin, che negli anni settanta portò i suoi alunni su e giù per il torrente, a fotografare, filmare, prendere appunti, misurare ph e solidi sospesi. Un opera corale raccolta annualmente in una dispensa ciclostilata gli "Gli appunti sull'inquinamento della Valle del Chiampo" che dal 1974 al 1980 hanno raccontato la storia, tormentata, del torrente Chiampo, e dei suoi colori. Ora il Chiampo è trasparente, ma vale la pena di ricordare ancora Antonio Boscardin, le sue battaglie, il suo insegnamento, la sua strardinaria dedizione alla valle. Lo ha voluto fare il Comune di Chiampo, venerdì 13 febbraio, con un serata di racconti, immagini, testimonianze.

lunedì 26 gennaio 2015

LA PREFERENZA DI GENERE E IL VENETO SOTT'OLIO

"Una boiata, una gran boiata!" Con queste parole del capogruppo della Lega la preferenza di genere è stata affosata in Consiglio Regionale con la complicità dei superstiti di Forza Italia. L'inaspettato voto favorevole ottenuto in commissione sulla proposta di modifica della legge elettorale, che comprendeva vincolo del doppio mandato con effetto immediato e doppia preferenza di genere, non ha retto al passaggio nei mari sempre più agitati del consiglio. Si vota con la doppia preferenza di genere alle comunali, con la tripla alle europee, e con la doppia in diverse regioni. La doppia preferenza ha mostrato di saper promuovere una effettiva maggior presenza delle donne nelle istituzioni , rompendo il monopolio, tutto maschile, della rappresentanza. Ma in Veneto c'è la Lega, il partito della conservazione. Niente deve cambiare, perchè il Veneto vive di una sua perfezione originaria, quasi genetica, minacciata dall'Europa, dal governo di Roma (dopo il MOSE non più ladrona però........), dalla modernità, dagli stranieri, da tutto ciò che sta fuori dal Veneto. E pure da un voto di preferenza che indicasse un uomo e una donna, o viceversa. Mettiamo il Veneto sott'olio e conserviamolo così com'è, per l'eternità. Lo slogan della Lega 2.0.

venerdì 9 gennaio 2015

SE VICENZA PRENDE IL TRENO

Mai si era visto a Vicenza tanto dibattito sulla ferrovia. Interessata da tanti, troppi, progetti stradali (Pedemontana, Valdastico, Valsugana, tangenziali, complanari....) la provincia vicentina ha nei fatti la stessa infrastruttura ferroviaria di un secolo fa. Anzi, a guardar bene anche meno di un secolo fa. Nel frattempo infatti alcune linee sono state chiuse e dismesse, come il collegamento con le valli del Chiampo e dell'Agno o l'incredibile, per noi, ferrovia che saliva ad Asiago di cui sono in mostra, ancora per pochi giorni, le fotografie a Cogollo del Cengio. Accanto ai tanti progetti stradali, o autostradali, sono cresciute altrettante proteste mentre la necessità di un concreto investimento nell'ammodernamento delle linee ferroviarie non aveva mai trovato un adeguato spazio nella discussione pubblica. Il progetto preliminare per il passaggio dei treni veloci, perchè di questo si tratta più che di Alta Velocità, ha finalmente spostato l'attenzione dalla gomma al ferro e dopo un secolo, dico un secolo, riaperta la possibilità che si investa in ferrovia. Certo, qualche lustro addietro erano stati presentati  fantasmagorici progetti di stazioni sotterranee, tanto fantastiche da risultare irrealizzabili. 
Il progetto che è stato presentato ha notevoli implicazioni urbanistiche, e non solo urbanistiche, per la città di Vicenza e non soprende che susciti tanta discussione. Ma dal punto di vista ferroviario, e quindi per costruire una mobilità sostenibile a Vicenza come in Veneto, esso si basa sul quadruplicamento dei binari  lungo la linea storica. Quadruplicamento già esistente tra Padova e Venezia e mancante invece tra Verona e Vicenza. Un quadruplicamento che permette non solo di rendere possibile il passaggio, e la fermata, dei treni veloci, ma pure la concreta realizzazione di un servizio ferrioviario metropolitano regionale nel vicentino (dei guai del SFMR ho già scritto in prcedenza), perchè senza nuovi binari questo non sarebbe possibile. Senza contare l'aperture di nuove tracce anche per i treni merci, altro svluppo sostenibile della mobilità. Questi alcuni dei motivi che mi hanno  spinto, con il collega Berlato Sella, a scrivere una lettera ai consiglieri comunali di Vicenza che nei prossimi giorni saranno chiamati a decidere se, e come, Vicenza prenderà il treno.