lunedì 20 ottobre 2014

REGIONI: TAGLI SI, TAGLI NO. TAGLI COME


Regioni sprecone, devono tagliare. E no, sprecone sarai tu Stato e quindi taglia tu. Il dibattito si infiamma dopo la presentazione della legge di stabilità e la previsione di un taglio dei trasferimenti alle regioni di oltre 4 miliardi di euro. Ognuno a difendere il proprio, si dirà. E poi dopo gli scaldali e i Fiorito di turno con che faccia tosta le regioni pretendono di alzar la voce? La situazione della finanza pubblica italiana è talmente grave che senza uno sforzo collettivo, e cooperativo, tra tutti i livelli di governo per una riduzione della spesa che liberi risorse per i consumi, gli investimenti, l' occupazione, l'uscita dalla crisi non ci sarà. E' questa la considerazione che va posta in premessa e l'obiettivo che Renzi, giustamente, intende raggiungere . Perciò lo sforzo deve riguardare anche le regioni, come pure i ministeri. Se si vuole uscire dai twett per entrare nel merito meglio concentrarci sul tagliare quanto, cosa e come. Se il quanto vale 4 miliardi nel cosa non può non rientrare la sanità e il trasporto pubblico locale, le due voci che pesano per oltre il 70% dei bilanci delle regioni (il Fondo Nazionale Trasporti vale 4.9 miliardi di euro, il Fondo Sanitario Nazionale 107 miliardi di euro). E' questo il primo motivo di contrasto perchè è difficile, per Chiamparino "matematicamente impossibile", assorbire quel taglio senza toccare i servizi. Pure altri capitoli possono contribuire seppure non in maniera così consistente, dalla riduzione dei costi della politica all'accorpamento di aziende pubbliche e partecipate, come  una spending rewiev dei mille rivoli del bilancio regionale.  Infine il come: il taglio è lineare (meno tot per tutti) o selettivo (taglio dove  si spende di più)? Sappiamo che l'adozione dei costi standard per la sanità permetterebbe una significativa riduzione della spesa complessiva, premiando gli efficienti e penalizzando gli inefficienti. Perchè non cogliere questo passaggio così difficile e così necessario per spingere sul pedale dell'efficienza della spesa a livello nazionale come regionale? Se si utilizza un buon come anche il cosa può risultare meno drammatico di quanto non si dica. E' questa la strada stretta da percorrere perchè in ballo c'è molto di più anche delle legittime recriminazioni. C'è un paese che annaspa cui bisogna dare una prospettiva.
Il rapporto del Commissione Paritetica sul Federalismo Fiscale che mostra chi ha tagliato dal 2008 al 2013

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