giovedì 6 marzo 2014

CAPANNONE, CASA, CAMPANILE. IN EUROPA NON BASTANO PIU'



Capannoni, tanti, piccoli e grandi e ovunque. Come segno fisico di un sistema economico di piccole e medieimprese. Più piccole che medie. A volte in distretti, ma non sempre. Per la maggior parte imprese della manifattura o della catena di fornitura della manifattura. Poi la casa, non solo come proprietà ma come luogo del welfare, fatto prima di tutto dalle reti familiari e solo se costretti dalle reti dei servizi sociosanitari, che infatti in Veneto hanno un costo tra i più bassi d'Italia. E il campanile, lo spazio locale, la dimensione comunale, come luogo dello sviluppo economico (con la sua zona artigianale), delle opportunità di formazione, delle occasioni di lavoro. Infine il territorio come mero contenitore, sfondo indistinto e teoricamente "illimitato". Capannone, casa e campanile, i tre fattori di sviluppo del Veneto già locomitiva del nordest, sono stati investiti dalla crisi e si mostrano stremati. La manifattura da sola non sembra in grado di riprendere la via della crescita, la famiglia di reggere le nuove povertà  e il peso dell'invecchiamento della popolazione, lo spazio locale di assicurare le condizioni di governo dello sviluppo. La pubblicazione del rapporto 2014 sull'innovazione delle regioni d'Europa (Regional Innovation Scoreboard) mette il Veneto dietro le regioni leader, dietro anche alle inseguitrici delle leader (le follower). Stiamo tra le "moderatamente innovatrici", investiamo poco in ricerca e innovazione in rapporto al PIL, la quota di popolazione con formazione terziaria e troppo bassa. Impresa/ricerca/innovazione è la sfida della manifattura, un welfare inclusivo per le famiglie venete sempre più piccole e l'accessibiità a uno spazio metropolitano con un buon servizio di trasporto pubblico sono le traiettorie di un Veneto che voglia confrontarsi con lo spazio europeo. E l'evidenza che il territorio non è contenitore illimitato, ma dimensione limitata, fragile e vulnerabile a fronte del cambiamento climatico. Capannone, casa e campanile non sono più sufficienti per trainare lo sviluppo e lo sviluppo deve fare i conti con il territorio. Su questo vorremmo si discutesse nel decidere del bilancio della Regione per il 2014 e dei fondi europei della programmazione 2014/2020.

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