mercoledì 5 febbraio 2014

ALLUVIONI E SCELTE LUNGIMIRANTI

febbraio 2014 a Bovolenta (PD)
Ritornano ad allagare il Veneto le piogge del clima del cambia. Ritornano i danni, i disagi, i dissesti, gli allarmi e le polemiche. Eppure qualche certezza c'è e bisognerebbe tenerne conto. E' una certezza che il clima stia cambiando, che aumenta la frequenza degli "eventi estremi" in grado di mettere in crisi il territorio. E' una certezza che rispondere a questi eventi estremi servono interventi strutturali oltre che un più corretto uso del territorio. Per interventi strutturali si intendono quelle opere di difesa idraulica senza le quali la vulnerabilità è destinata a crescere. Arginature, bacini di laminazione, manutenzione dei corsi d'acqua, profondi interventi di modifica dell'assetto idraulico. Si conosco gli interventi necessari, contenuti nel Piano Straordinario di Mitigazone del Rischio Idraulico e Idrogeologico, frutto di lunghi anni di analisi  e studio della dinamica dei fiumi veneti. E' certo che per affrontare gli interventi definiti più urgenti servono molti soldi, tanti, più di un miliardo di euro, un miliardo e duecento milioni per la precisione. E' pure certo che i tempi per realizzare questi interventi di messa in sicurezza non sono brevi, anzi. La progettazione, la valutazione d'impatto ambientale, gli espropri, i tempi di cantiere, portano a durate di almeno cinque anni, sempre che i soldi ci siano. Tutte queste certezze richiedono infine una visione politica lungimirante, che sappia programmare, destinare le risorse e perseverare nel raggiungere i risultati. Una visione che non cada ostaggio del presente, che si dimentichi del consenso immediato e sia disposta a scontrarsi con molte resistenze. Il bilancio di previsione della Regione Veneto per il 2014 si presenta con 50 milioni di euro destinati alle opere di mitigazione.  Meglio del 2013 ma ancora insufficienti  per avviare gli interventi necessari. Anche sui prossimi fondi europei una scelta molto netta va fatta sulla priorità difesa del suolo. Di queste scelte si sta discutendo in queste settimane in Consiglio Regionale, settimane decisive per non tornare a dire le solite cose, già dette, ad ogni alluvione e dare una svolta di sicurezza al territorio del Veneto. E prendersi finalmente delle responsabilità.

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