venerdì 17 gennaio 2014

COME SUONA IL PIANO CASA?

Suona male il nuovo Piano Casa del Veneto. Lo avevamo capito nella discussione in aula in Consiglio
Regionale, portandoci, come gruppo PD, al voto contrario. E continua a suscitare discussione e prese di posizione contrastanti, a partir da quelle di numerosi sindaci dei comuni veneti. E' bene chiarire che già dal primo articolo della legge si capisce la reale intenzione della proposta della Giunta  e approvata dalla maggioranza di governo regionale: "La Regione Veneto promuove misure per il sostegno del settore edilizio...." . Una legge che parte, prima di tutto,  dalla volontà di dare un sostegno a un particolare settore dell'economia veneta, quello delle costruzioni. Un settore, è vero, colpito in modo significativo dalla crisi economica che ha paralizzato l'intero comparto immobiliare. Si comprende quindi che l'interesse principale non è la gestione del territorio e nemmeno il rispetto delle prerogative degli enti locali. Per questo il Piano suona stonato. Stonato nei confronti della necessità di invertire la tendenza al consumo di territorio e al disordine insediativo tipico del Veneto, stonato per aver messo fuori gioco le prerogatve di governo urbanistico dei Comuni, che risultano completamente esclusi dalla possibilità di modulare le norme di legge sulle diverse specificità dei propri territori: il centro storico di Venezia piuttosto che l'altopiano di Asiago.
Ma sullo sfondo di questa discussione si pone una domanda di ben altra portata: la ripresa economica, se ci sarà e noi lo speriamo, il ciclo di nuovo sviluppo che dovrebbe aprirsi e necessita di opportune politiche, si presenterà ancora sotto la veste di una crescita estensiva a elevato consumo di energia, materia, suolo......? Non soffre forse il settore edilizio degli esiti di quella crescita estensiva che ha generato un surplus di offerta immobiliare? E' qui la stonatura maggiore di questo piano casa, il cercare ancora la chiave quantitativa anche a costo di forzare le specificità di un territorio vasto, articolato, diverso nei suoi equilibri e nelle sue ferite.

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