sabato 30 marzo 2013

SE IL NOBEL PRENDE IL TRENO

 Paul Krugman, nobel per l'economia e critico feroce e competente delle politiche di austerità europee, ha
scritto un articolo per il New York Times sugli effetti positivi, e misurabili, del treno. L'articolo riprende uno studio pubblicato su ww.voxeu.org, un sito di ricerca sulle politiche pubbliche. Scrive Krugman "Faccio ammenda: è un bel po' di tempo che non scrivo su questi argomenti e mi concentro principalmente sulla crisi economica, che al momento ha la priorità su tutto. Ma sappiamo, con la stessa sicurezza con cui sappiamo qualsiasi altra cosa in economia, che il mercato ha grossi limiti in questo ambito, che ogni volta che una persona sceglie di guidare l'auto durante l'ora di punta infligge costi enormi agli altri automobilisti, a noi che respiriamo l'aria e così via."
L'articolo di Krugman, tradotto dal Sole 24 ore  e lo  studio pubblicato da vox

martedì 26 marzo 2013

NUOVO PIANO RIFIUTI: IL VENETO AL 2020. SI APRE LA DISCUSSIONE

Oggi in Veneto si producono 440 kg/ di rifiuti urbani procapite, la raccolta differenziata è al 58% e finisce 
agli impianti di smaltimento un milione di tonnellate di rifiuto l'anno. Da qui al 2020 che si può fare? La Giunta Regionale ha adottato lo scorso 5 marzo il nuovo Piano Regionale per i Rifiuti Urbani e Speciali. Nel proposta di piano, che ora è aperto alle osservazioni dei cittadini, si disegnano due scenari da qui al 2020. Nel primo, detto scenario zero, si punta al 65% di differenziata ma considerando che la produzione procapite salga a 460 Kg/anno. Nel secondo, chiamato scenario uno, si punta al 70% di differenziata ma con una produzione procapite che si mantiene costante a 440 kg/anno. Con quest'ultimo scenario finirebbero allo smaltimento ancora 690.000 ton di rifiuti all'anno. Negli scenari spunta anche l'avvio dell'impianto di trattamento termico di Cà del Bue di Verona per trattare 150.000 ton/anno di rifiuto. Nel Veneto, e non solo in Veneto, cittadini e amministrazioni locali hanno dimostrato che si può prefigurare anche uno scenario due, che consideri un maggior contributo del recupero, una minore produzione procapite, una tariffazione intelligente che premi i cittadini virtuosi. Scommetto che la quota che finirebbe a smaltimento al 2020 potrebbe essere ben inferiore a quelle  690.000 ton dello scenario uno. Scenario due: meno rifiuti, meno discariche, meno inceneritori. Ora si apre la discussione pubblica, poi la parola passerà alla commissione e al Consiglio Regionale.

Il documento di Piano è molto voluminoso. Per una consultazione veloce della parte riguardante i Rifiuti Solidi Urbani la normativa si trova da pag 13 a pag 20. L'analisi dei fabbisogni impiantistici da pag 138 a pag 171. Gli scenari da pag 172 a pag 180. Da pag 380 a pag 399 si trovano i criteri per la definizione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento.
piano rifiuti 1. da pag 1 a 100
piano rifiuti 2. da pag 101 a 200
piano rifiuti 3. da pag 201 a 300
piano rifiuti 4. da pag 301 a 400
piano rifiuti 5. da pag 401 a 500
piano rifiuti 6. da pag 501 a 550

In un prossimo post qualche considerazione sui rifiuti speciali.





venerdì 22 marzo 2013

BILANCIO REGIONALE: BENE LAVORO E SOCIALE, MA SUL TRASPORTO PUBBLICO NON CI SIAMO

Sul bilancio regionale noi consiglieri del Pd ci eravamo posti tre obiettivi: rafforzare il fondo per il sociale, potenziare le garanzie per le imprese e dare un segnale d’inversione di rotta nelle politiche sulla mobilità. Siamo soddisfatti per le misure approvate in materia di fondo per le emergenze del sociale e per il rifinanziamento dei confidi e dei bandi per le imprese giovanili e femminili. 
Ma sulle politiche per il trasporto pubblico la Regione Veneto è rimasta ferma al palo, malgrado la situazione dei pendolari sia ormai esplosiva. Ecco perché il giudizio finale sul bilancio, per noi, era e resta negativo.


lunedì 18 marzo 2013

PRENDERE SUL SERIO L'EUROPA

Mentre in conclave i cardinali eleggevano il nuovo Papa e Camera e Senato i due nuovi presidenti, e tutti e tre sembrano annunci di cambiamento e lasciano ben sperare, a Bruxelles succedeva ben altro. Noi, dico noi come italiani, avevamo qualche motivo in più per essere distratti. Ma a dire il vero noi siamo sempre distratti quando l'Unione Europea decide qualcosa di importante. Innanzitutto il Parlamento Europeo respingeva la proposta di budget uscita dal Consiglio Europeo dei capi di Governo. E' la prima volta che succede che l'assemblea parlamentare europea, eletta democraticamente, mette la sua parola sulle decisioni prese dai capi di governo. “Gli Stati hanno preferito litigare e concentrarsi unicamente sui soldi. Noi riteniamo che bisogna concentrarsi sulle priorità politiche, sulla struttura delle spese e infine sui soldi” ha lamentato Schulz, l'attuale presidente del Parlamento. E poi l'Eurogruppo decideva il prelievo forzoso per salvare le banche di Cipro. Io ricordo  quando la stessa cosa fu fatta dal governo presieduto da Giuliano Amato. Ma nel 1992, pur se fu un gesto odioso per molti, si trattò  di una percentuale minima, lo 0,6 per cento. A Cipro il prelievo sarà del 6,75 o del 9,9 per cento (per chi ha deposito sopra i 100mila euro, la soglia europea di garanzia), per raccogliere 5,8 miliardi, da aggiungere ai 10 del salvataggio europeo. Inoltre salirà  anche la tassazione sugli utili delle imprese passerà da 10 al 12,5 per cento. Per dire quanto conti l'Europa nei destini nostri e di tutti i cittadini europei. E di quanto abbiamo bisogno di prenderla sul serio.

sabato 9 marzo 2013

ANCORA SULLO TSUNAMI. MA QUELLO DEL GIAPPONE

Due anni fa le coste del Giappone venivano colpite da uno catastrofico tsunami. Migliaia le vittime (oltre 11.000 i morti e più di 16.000 i dispersi), enormi di danni e ancora indeterminabili le conseguenze dell'incidente nucleare di Fukushima. Oggi il sito del Corriere ospita una galleria fotografica sulla ricostruzione. Nel vedere le immagini di quanto realizzato viene in mente una delle tante folgoranti descrizioni che Fosco Maraini, profondo conoscitore della cultura nipponica, ci ha lasciato. «Prendiamo un’operazione qualsiasi, costruire un edificio, pubblicare un libro, aprire un negozio, girare un film. Dividiamo l’impresa in cento parti. I giapponesi ne dedicheranno settanta, ottanta a pianificazioni minutissime, a conciliaboli (sodan) senza fine, alla ricerca di un accordo di massima tra dirigenti di vari livelli; dopo di che si passa alla messa in opera, all’esecuzione che ha luogo con grande rapidità ed efficienza; in questo secondo momento il piano diventa per così dire sacro, non si tocca, non si corregge, non si aggiusta».
Il link alla galleria fotografica

martedì 5 marzo 2013

FACCIAMO IL BILANCIO, DELLA REGIONE

Questa settimana il Consiglio Regionale esamina il bilancio di previsione per il 2013. Al netto delle partite di giro si tratta di 12,3 miliardi di euro (si, proprio miliardi), sempre più compressi dai tagli nazionali, dai vincoli del patto di stabilità e dall'indebitamento accumulato dalle precedenti giunte Galan. Di questi 12,3 miliardi 8,3 sono destinati al sistema sociosaniatrio (ospedali, distretti, ambulatori, case di riposo, centri per disabili...), a seguire i fondi per il trasporto pubblico locale (autobus urbani ed extraurbani, ferrovie regionali) per 759 milioni. Importanti anche le somme per la formazione (soprattutto professionale) con 425 milioni. 250 milioni sono destinati alla salvaguardia della laguna di Venezia, secondo quando prevede la Legge Speciale per Venezia.  Per gli interventi sociali in senso stretto, quindi non contribuiti dal fondo sanitario, 84 milioni. 132 milioni per la tutela del territorio e 98 per lo sviluppo rurale e l'agricoltura. Poche ma decisive le richieste di variazione che portiamo in aula: rispristinare i  fondi per l'emergenza sociale, incrementare quelli per il trasporto feroviario regionale (il Veneto è l'unica regione del nord che ha tagliato negli ultimi anni), dare più sicurezza alla formazione professionale (allentando il patto di stabilità), fondi di garanzia per piccole e medie imprese e per gli investimenti nel servizio idrico.