venerdì 8 febbraio 2013

ARPAV: ENTE IN GINOCCHIO, L'AMBIENTE IN VENETO È POCO SICURO

Assieme ai miei colleghi del Pd nel consiglio regionale, Piero Ruzzante, Lucio Tiozzo e Graziano Azzalin ho lanciato l'allarme, in quanto vicepresidente della Commissione Ambiente, sull'attività di tutela ambientale che in Veneto è sull'orlo del baratro. La Giunta ha il dovere di dare risposte e di intervenire per garantire i servizi svolti da Arpav.
In una situazione già da lungo tempo critica, preoccupa in particolare la nota del Segretario generale per la Sanità, con la quale si chiede ad Arpav di ridurre del 20%, nel suo bilancio di previsione 2013, il carico degli oneri finanziari, come ad esempio gli interessi passivi. Un ordine di rientro che rischia di trasformarsi in un definitivo colpo di grazia per l’ente.
Bisogna evidenziare ancora la profonda incertezza sull’operatività dell’agenzia: non si sa come procederà l’attività dei laboratori, viste anche le insistenti voci che parlano di esuberi. Con il paradosso che recentemente sono stati assunti due nuovi dirigenti amministrativi. E’ chiaro che il quadro complessivo è confuso e che c’è la necessità di un intervento forte da parte di chi governa la Regione. Questo per tutelare i lavoratori e conseguentemente per mantenere un livello di controlli e prevenzione ambientale senza i quali il Veneto è destinato a diventare territorio ambientalmente insicuro, dalle discariche, ai luoghi di luoghi lavoro, fino all’aria che respiriamo, all’acqua che beviamo ed al cibo che mangiamo.
Alla ripresa dei lavori, dopo le elezioni, la richiesta è che venga convocata un’audizione dei dirigenti di Arpav in commissione Ambiente. Contemporanemente chiederemo che in sede di bilancio, data l’importanza strategica che ha Arpav, sia rivista la nota del Segretario generale per la Sanità, per scongiurare la tagliola del 20% sugli oneri finanziari.
 

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