martedì 26 febbraio 2013

LO TSUNAMI E I SOPRAVVISSUTI

"uno dei fenomeni più catastrofici è l'effetto che un terremoto può avere sulle acque superficiali e sotterranee e consiste nella possibilità che un sisma scateni violenti maremoti (tsunamis), capaci di generare lungo le coste onde alte anche decine di metri....". L'efffetto è spazzar via quanto esiste sulla costa , qualcosa resiste altro se ne va nei gorghi. Nello studio di questi fenomeni innanzitutto va individuata la faglia profonda, il luogo dove si è generata tanta energia e capirne i motivi. In natura infatti niente è senza una causa. Seguirne poi l'evoluzione, prevenirne i danni, avvisare la popolazione, se possibile. Può essere che qualche segnale sia stato trascurato, o sottovalutato. Pure certe previsioni o convinzioni sull'andamento del fenomeno possono essere errate. Anche questo occorre capire. Esaminare quindi cosa si è salvato e cosa no, è perchè. Poi tocca ai sopravvissuti ricostruire.

lunedì 18 febbraio 2013

LA POLITICA DELLA FORMICA.

Romano Prodi ha rilasciato una lunga intervista al Sole 24 Ore di ieri.  Mi ha incuriosito questa formula della "politica della formica", in netta antitesi con molte mirabolanti ricette del "tutto subito" che circolano in queste settimane di campagna elettorale. Il giornalista chiede a Prodi:
Insomma ci vorrebbe un Prodi-tris?
Non scherziamo. Bersani sarà un ottimo primo ministro, nel solco tracciato dai precedenti governi di centro-sinistra. In passato avevo battezzato questa politica come la "politica della formica", che deve lavorare con pazienza, riorganizzando la pubblica amministrazione per contenerne le spese e aumentarne l'efficienza, ma investendo nello stesso tempo nelle risorse umane, dalla scuola alla ricerca, in una politica industriale vera, assente ora nel Paese.

.......
Ha in mente qualche modello in particolare a cui ispirarsi: la Silicon Valley californiana, la Germania, la Cina... Da tutte le storie di successo c'è qualcosa da imparare. Noi abbiamo ottime mani, ottimi cervelli. Dobbiamo ritrovare solo un po' di orgoglio. Il sistema deve sostenere chi cerca di fare e di fare bene. Non ostacolarlo. Tanti sono gli esempi a cui far riferimento. La Corea del Sud si avvicina molto all'Italia per dimensione e, come noi, non possiede materie prime. Ebbene, investendo ogni anno più del 3% del Pil in ricerca e sviluppo, è ora prima al mondo in 7 tra i grandi settori produttivi. Pensate che i tre colossi Samsung, Lg e Hyundai ogni anno investono dall'8 al 10% del fatturato in R&D. Il problema principale, anche per far ripartire il lavoro, è la produzione. È lì la chiave di tutto. In Italia manca da tempo una politica industriale credibile. Di questo ha bisogno il Paese. Di questo hanno bisogno le imprese e i lavoratori. È una strategia faticosa e a lungo termine, proprio l'opposto di quanto emerge dalla maggior parte delle tuonanti dichiarazioni di questa campagna elettorale.
..e più avanti aggiunge....
 Volevo ricordare a proposito di chi afferma che il centro-sinistra non è una forza di governo ma il partito della spesa, che non è affatto così. Questo è dimostrato dai numeri dei due esecutivi dei quali ho avuto la responsabilità. In entrambi i governi la quota del debito pubblico è diminuita di oltre dieci punti senza rallentare il trend di crescita. Quali sono questi numeri?
Alla conclusione del mio ultimo governo, a maggio 2008, il rapporto deficit/Pil era al 2,6%, il debito pubblico era di 1.654 miliardi di euro, il rapporto debito/Pil a 106,1. Il 16 novembre 2011 - quando Berlusconi ha lasciato il governo - il rapporto deficit/Pil era salito al 3,8%, il debito pubblico a 1.912 miliardi - ben 258 miliardi di euro in più in soli tre anni. Ora esso ruota attorno ai 2mila miliardi, con il rapporto debito/Pil salito al 120,7%. Gli italiani avranno anche la memoria corta ma i dati restano questi.

 Il testo intero dell'intervista

lunedì 11 febbraio 2013

LINCOLN DI SPIELBERG: UN FILM SULLA POLITICA

Lincoln, l'ultimo film di Spielberg,  non è solo il ritratto del  presidente che propose l'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti. E' un film sulla politica "incarnata", dove i principi si mescolano alle passioni, quelle alte e quelle basse. Dove ad agire sono uomini e donne, il ruolo della moglie di Lincoln, la bravissima Sally Field, non è marginale, capaci di visioni e rinunce. Anche di vistose, e poco nobili, retromarce.  Dentro una realtà più complessa di quella che si vorrebbe, tra guerra civile, istanze di piena emancipazione, spinte al cambiamento o alla conservazione, ragioni  di stato. Ma neppure le vicende personali dei protagonisti, i rapporti familiari per esempio,  sono estranee al loro prendere posizione politica. E' inoltre una grande prova di recitazione, più teatro che cinematografia, l'interpretazione di Daniel Day-Lewis nei panni del Presidente è memorabile, come quella del deputato conservatore affidata a Tommy Lee Jones. Ma su tutto regna il racconto della possibilità affidata agli uomini di produrre cambiamento civile e sociale senza chiudere gli occhi difronte alle contraddizioni che questo porta sempre con sè. Nell'impasto delle loro vite, dentro la storia.

venerdì 8 febbraio 2013

ARPAV: ENTE IN GINOCCHIO, L'AMBIENTE IN VENETO È POCO SICURO

Assieme ai miei colleghi del Pd nel consiglio regionale, Piero Ruzzante, Lucio Tiozzo e Graziano Azzalin ho lanciato l'allarme, in quanto vicepresidente della Commissione Ambiente, sull'attività di tutela ambientale che in Veneto è sull'orlo del baratro. La Giunta ha il dovere di dare risposte e di intervenire per garantire i servizi svolti da Arpav.
In una situazione già da lungo tempo critica, preoccupa in particolare la nota del Segretario generale per la Sanità, con la quale si chiede ad Arpav di ridurre del 20%, nel suo bilancio di previsione 2013, il carico degli oneri finanziari, come ad esempio gli interessi passivi. Un ordine di rientro che rischia di trasformarsi in un definitivo colpo di grazia per l’ente.
Bisogna evidenziare ancora la profonda incertezza sull’operatività dell’agenzia: non si sa come procederà l’attività dei laboratori, viste anche le insistenti voci che parlano di esuberi. Con il paradosso che recentemente sono stati assunti due nuovi dirigenti amministrativi. E’ chiaro che il quadro complessivo è confuso e che c’è la necessità di un intervento forte da parte di chi governa la Regione. Questo per tutelare i lavoratori e conseguentemente per mantenere un livello di controlli e prevenzione ambientale senza i quali il Veneto è destinato a diventare territorio ambientalmente insicuro, dalle discariche, ai luoghi di luoghi lavoro, fino all’aria che respiriamo, all’acqua che beviamo ed al cibo che mangiamo.
Alla ripresa dei lavori, dopo le elezioni, la richiesta è che venga convocata un’audizione dei dirigenti di Arpav in commissione Ambiente. Contemporanemente chiederemo che in sede di bilancio, data l’importanza strategica che ha Arpav, sia rivista la nota del Segretario generale per la Sanità, per scongiurare la tagliola del 20% sugli oneri finanziari.
 

lunedì 4 febbraio 2013

FONDO SANITARIO REGIONALE: ARRIVA IL RIPARTO 2013 (PROVVISORIO)

Dopo il rinvio, a sorpresa, del 24 gennaio è tornato, ancora a sorpresa,  rapidamente in V commissione regionale il riparto del Fondo Sanitario Regionale per il 2013. Con il riparto si definisce il finanziamento ad ogni ULSS della regione per il funzionamento dei servizi socio-sanitari. Per la prima volta dopo almeno dieci anni nel 2013 il Fondo Sanitario Regionale vede diminuire la sua capienza. Dagli 8,032 miliardi di euro del 2012 ai 7,832 del 2013. Mancano all'appello 200 milioni di euro. Taglio proporzionale  a quasi tutte le aziende ULSS (solo Mirano e Alta padovana conservano il riparto del 2012). Colpa del governo Monti, dicono Lega e PDL, taglio già programmato dal tandem Berlusconi-Tremonti dicono tutti gli altri. Fatto sta che quest'anno dovrebbero entrare in vigore i costi standard, individuati scegliendo i costi di tre regioni tra le migliori cinque d'Italia (Veneto, Lombardia, Toscna, Emilia Romagna, Marche) e quindi il riparto definitivo del Fondo Nazionale potrebbe riservare qualche novità. Stiamo al provvisorio approvato dalla maggioranza la settimana scorsa: per le quattro ULSS vicentine si tratta di circa 37 milioni in meno. Meno 7 Bassano, meno 8 Alto Vicentino, meno 3 Ovest Vicentino, meno 19 per Vicenza. Il trasferimento pro-capite sarà di 1500 euro  per Ovest Vicentino e Alto Vicentino, il più basso in Veneto. 1536 per Bassano e 1531 per Vicenza. Lo si potrebbe definire un riparto snza programmazione, visto che le schede ospedaliere e quelle territoriali si tengono gelosamente, è furbescamente, nel cassetto. Ma una evidenza risulta chiara: non si possono chiedere sacrifici e tagli a chi costa meno e spende già meno di tutte le altre  ulss della regione, vale a dire l' ULSS 5 e l' ULSS 4. E pure  le altre due vicentine stanno ben lontano da riparti che stanno oltre i 1600 euro pro-capite, perfino 1700/1800. Il vicentino ha già dato.