venerdì 31 agosto 2012

FINANZIAMENTO ALLE ULSS PER 2012: TANTE INCOGNITE, TROPPE

E' iniziata ieri in V commissione la discussione sulla proposta di riparto del finanziamento alle ULSS per il 2012. Certo si arriva assai in ritardo, ormai due terzi dell'anno sono trascorsi e le aziende hanno già speso. A prima vista buone notizie per la sanità veneta, il riparto cresce complessivamente di 259 milioni di euro toccando la cifra di 8 miliardi e 117 milioni di euro. Tutto bene quindi? A ben guardare le incognite e i punti di domanda sono molti. Non si capisce perchè cresca il riparto e contemporaneamente si chieda allle ULSS di tagliare del 5% i contratti  come previsto dalla spending review. Nemmeno certa è la somma assegnata al Veneto (gli 8 miliradi e rotti di cui sopra) visto che a Roma l'accordo sul riparto nazionale non è ancora stato trovato e il Governo annuncia riduzioni. Se poi entriamo nelle voci si scopre che la spesa farmaceutica viene incrementata di 229 milioni, in controtendenza con le scelte degli ultimi anni e alle indicazioni del Ministero della Salute. L'assistenza primaria, quella su cui punta il nuovo piano socio-sanitario, subisce invece un taglio di 266 milioni. Dei settanta milioni assegnati per gli investimenti non viene specificata la destinazione, mentre lo scorso anno era scritto nero su bianco che venivano assegnati alle aziende che devono pagare gli oneri (salatissimi) dei vari project financing disseminati dal regno Galan. Punto di domanda quindi sul sostegno al bilancio dell'ULSS 4 che deve far fronte al pesante fardello del project dell'ospedale di Santorso. Altre ancora le cifre da chiarire (per esempio l'enorme sperequazione nella distribuzione dei fondi per la non-autosufficienza, su cui tornerò), ma già queste bastano. Si prosegue la prossima settimana.
IL TESTO COMPLETO DELLA PROPOSTA DI RIPARTO 

sabato 11 agosto 2012

SPENDING REVIEW IN SANITA'. A VICENZA SI APPLICA AL ROVESCIO

A Vicenza spending review al rovescio in sanità. Si taglia subito ai deboli e si lasciano in pace i forti.
Il decreto sulla spending review  recita testualmente “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, ma quello cui stiamo assistendo nella nostra Regione rischia di andare nella direzione opposta. Ovvero a fare le spese dei tagli necessari a garantire il bilancio dello Stato sono sempre i più deboli, in questo caso i disabili della ULSS 5.  Quel che è successo è quantomeno curioso, per non dire scandaloso se venisse confermato. L'ULSS 5 invia a tutti i suoi fornitori, compresi i gestori dei centri per disabili, una lettera in cui annuncia un taglio secco del 5% a tutti, a partire dalla prossima fattura. Mentre non risulta sia stata assunta alcuna iniziativa per rinegoziare il project financing sull’ospedale di Santorso nella misura perlomeno del 5%. Rinegoziazione chiesta a gran voce dai sindaci, dai sindacati e dai cittadini, con tanto di manifestazioni popolari. 
Una situazione per cui si utilizza la spending review per colpire i servizi rivolti ai più

E ALLORA FACCIAMO I TEDESCHI. IN VENETO


Intervento pubblicato sul Giornale di Vicenza del 10 agosto

La crisi impone scelte difficili e coraggiose. Sul versante della pubblica amministrazione ancora di più. E allora si guarda al modello tedesco, rigoroso sulla gestione dei conti pubblici, con ampia autonomia dei territori, semplice nell’architettura istituzionale, ben piantato dentro le politiche europee. Insomma, vediamo se riusciamo a fare un po’ i tedeschi. A partire dal Veneto. Ecco allora alcuni casi recenti di come il Veneto “non” faccia il tedesco.
Tra il 2007 e il 2011 il Veneto è risultato tra le ultime regioni europee nella capacità di accedere ai fondi europei gestiti direttamente dalla Commissione. Secondo un recente rapporto dell’osservatorio sulla spesa regionale del Consiglio Regionale il Veneto ha attratto 276 milioni di euro.  La Baviera si è messa in saccoccia più di 1500 milioni di euro. Più Europa significa più programmazione strategica, parola molto snobbata in laguna, perché si preferisce improvvisare e accontentare tutti. Qualche  esempio? E’ di qualche settimana fa un bando di 23 milioni di euro per contributi da 100.000 euro

martedì 7 agosto 2012

IL SOPRAVVISSUTO ALLA BOMBA. HIBAKUSHA

Si chiama Shuntaro Hida, medico, sopravvissuto alla bomba di Hiroschima, ha più di novant'anni. Faceva il medico anche quel giorno in cui l'Enola Gay, il bombardiere americano,  sganciò Little Boy, la prima atomica sull'umanità. Era il 6 agosto del 1945. Ci sono luoghi che hanno segnato il volto del secolo scorso come sfregi: Auschwitz oppure il muro di Berlino. L'Ortigara e il massacro della prima guerra, il Gulag di Kolyma in Siberia. Ognuna di queste ferite ha dei testimoni, come Shuntaro Hida che ha rilasciato un'intervista proprio in questi giorni dove ci racconta dello sfregio di Hiroschima.
L'intervista a Shuntaro Hida