mercoledì 12 dicembre 2012

SUI PRATI, GHIACCIATI, DI LIZZANO IN BELVEDERE

fine anni trenta. Toni Giuriolo a Baita Segantini. Sullo sfondo il Cimon dela Pala
Il 12 dicembre del 1944 Antonio Giuriolo veniva colpito dal fuoco tedesco sulle pendici del monte Belvedere, sull'Appennino. Nella notte nella zona torna a cadere le neve e il corpo del capitano Toni non può essere recuperato. Lo ritroveranno nel marzo successivo, intatto ma con una granata che i tedeschi hanno lasciato collegata al cadavere. Domenica con gli alpini di Vicenza, invitati dal sindaco di Lizzano in Belvedere, torneremo tra i prati ghiacciati dell'Appennino. Tra le contrade dove il capitano Toni ha lasciato un ricordo vivido, quasi come tra i nostri colli di Castello, dove è nato. Ci sarà anche Antonio Trentin, l'unico biografo di Giuriolo. La sua biografia è appena stata ristampata, aggiornata dopo trent'anni dalla prima edizione. Toni Giuriolo, un maestro di libertà, si intitola. A gennaio verrà a presentarla ad Arzignano, a Castello, nei luoghi dove Giuriolo è nato e cresciuto. Tra le nostre colline, anch'esse ghiacciate.

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