Solo dopo aver visto la nuova programmazione regionale potremo davvero
dire se l'avvio dell'inceneritore veronese di Ca' del Bue serve o meno al
Veneto. Servono dati e numeri. Autorizzarlo ora sarebbe stato illogico e
irresponsabile, visto che ci troviamo in una situazione in cui ci sono più impianti che rifiuti da trattare. Peccato che non tutta
la maggioranza l'abbia capito, con un'ennesima spaccatura che
dimostra quanto questa sia fragile e divisa. L'approvazione
dell'emendamento che ho presentato blocca, fino alla nuova
programmazione
regionale, l'autorizzazione all'avvio di nuovi inceneritori in Veneto. L'emendamento è stato
presentato all'interno della discussione sulle nuove disposizioni per
l'organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti
urbani approvato dal Consiglio Regionale. Con la nuova legge, la programmazione dello
smaltimento sarà competenza regionale e l'organizzazione della raccolta
spetterà ai comuni in forma associata. L'auspicio è
che ci sia la capacità di guardare al quadro
complessivo valutando però attentamente le diverse realtà e situazioni
territoriali soprattutto nella costituzione dei bacini. I dati
dell'Arpav ci mostrano infatti una situazione di raccolta differenziata
che sfiora in media il 60%, con punte anche superiori, e costi
contenuti, 127 euro procapite in media. Servirà quindi lavorare in
maniera stretta con il territorio e partire dalle esperienze virtuose
che già ci sono nella nostra regione. Ora spetta alla Giunta portare
velocemenente il nuovo piano regionale.
Il resoconto sintetico della seduta nella nota dell'ufficio stampa del consiglio
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