lunedì 30 luglio 2012

RICONTRATTARE IL PROJECT DELL'OSPEDALE DI SANTORSO

Santorso-la protesta per il pagamento del parcheggio
La Regione deve rinegoziare subito il contratto di project financing dell'ospedale di Santorso secondo le nuove norme introdotte dalla spending review. Norme la cui applicazione è stata caldeggiata dallo stesso segretario generale alla sanità del Veneto in una lettera inviata il 16 luglio scorso a tutti i direttori generali delle ULSS
Le nuove norme danno margini chiari per rinegoziare il contratto: un'opportunità che la Regione deve cogliere subito per porre la parola 'fine' alla vergognosa situazione dei parcheggi a pagamenti ma soprattutto per garantire che, come qualcuno temeva, questa operazione finisse per ricadere sui cittadini in termini di costi o qualità dei servizi. Vanno individuate urgentemente soluzioni che permettano all’ULLS 4 di evitare conseguenze negative sull’erogazione dei servizi e sull’equilibrio finanziario derivanti dal contratto di finanza di progetto. Si proceda alla immediata applicazione delle norme contenute nel Decreto avviando le necessarie procedure per la riduzione del 5% del valore del contratto di project e le opportune verifiche per fare, come previsto, una proposta di rinegoziazione qualora i prezzi unitari dei servizi in concessione siano superiori del 20% a quelli segnalati dall’Autorità sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi, Forniture. Nella lettera inviata dal segretario generale alla sanità ai DG veneti si evidenzia anche che si devono considerare anche i contratti di "global service e facility management" e "per analogia si devono intendere ricompresi nella fattispecie ... anche i contratti di finanza di progetto". 
Queste le richieste urgenti che abbiamo rivolto al presidente della Giunta Regionale del Veneto con una interrogazione firmata dal consigliere Berlato Sella e dal sottoscritto.

CERCASI ROTTAMATORI DELLE PROVINCE


15 anni di tentativi federalisti in Italia hanno consegnato al paese un’identità che ormai possiamo definire regionalismo spinto, più che vero federalismo.
Non è questa la sede per affrontare una disamina dei significati e delle implicazioni di questa scelta legislativa e di architettura istituzionale, ma non c’è dubbio che il regionalismo porta con sé una logica conseguenza: la fine delle province.
Tra mille difficoltà, cercando di costruire una sofferta trasversalità politica, si è intrapreso allora un cammino che ha portato al decentramento di numerose funzioni oggi in capo alle Regioni.
Quello che oggi serve è fare un passo oltre, più coraggio nell’affrontare la questione.
Uno Stato che si organizza in termini regionali assegna alle regioni la competenza legislativa  e la programmazione sui grandi temi (sanità, trasporto pubblico, difesa del suolo…..), mentre affida la gestione dei servizi seguendo il principio della sussidiarietà. In questa logica sono certamente i Comuni, anche nella loro forma associata, i naturali destinatari dei

mercoledì 18 luglio 2012

ALTERNATIVE ALL'ABORTO: UNA LEGGE SBAGLIATA

E' arrivata oggi in Consiglio Regionale una proposta di legge di iniziativa popolare  mirata all'informazione sulle possibili alternative all'aborto. La legge prevede che alle associazioni aventi la finalità di aiuto alle donne in difficoltà orientate all'interruzione volontaria di gravidanza sia permesso di divulgare informazioni nei consultori familiari, nei reparti di ginecologia e ostetricia. Ovviamente il dibattito è rapidamente scivolato sulle questioni ideologiche legate alla liceità o meno dell'aborto ma nel merito la legge in discussione parla d'altro. E' legittimo che in un reparto di ospedale sia permesso a una associazione di fare informazione e divulgazione? Io penso di no perchè vi sono luoghi che per loro natura vanno esclusi dalla possibilità del dibattito di opinione. A scuola non può mettersi l'associazione creazionista contraria all'evoluzionismo per informare gli alunni che le elaborazioni di Darwin sono sbagliate. In tribunale non c'è il banchetto informativo della Lega Antiproibizionista e spero che in futuro negli Hospice non ci sarà l'attivista di Exit-italia, l'associazione che si batte per la morte assistita. Oppure nel reparto di oncologia l'associazione per la Ricerca e la Prevenzione del Cancro, che sostiene la moderna oncologia medica sbagliata. Non si tratta di cosa sostengono, si tratta del fatto che a scuola, in tribunale, in ospedale ci sono cittadini che si affidano ad altri, l'insegnante, il giudice, il medico, e queste relazioni non sono relazioni alla pari. Sono relazioni che si reggono sulla maggior competenza di uno rispetto all'altro. Libera informazione si, sull'aborto, sull'evoluzione, sulla morte assistita, nelle piazze, sul web, sulla stampa, ma fuori dagli ospedali, dalle scuole e dai tribunali. Si lasci al giudice, all'insegnante, al medico di svolgere serenamente il loro dovere e all'alunno, all'imputato, al paziente di non essere vittime del mercato delle opinioni in momenti così delicati della loro esistenza. Per la libertà di informazione ci sono luoghi e modi assicurati per tutti laddove i cittadini si confrontano alla pari.

giovedì 12 luglio 2012

GRANDE È MEGLIO? FORSE PER I RIFIUTI NO

Grande è meglio? Nella gestione dei rifiuti non è detto che sia così. Anzi, piccolo può essere bello e soprattutto, efficiente. La legge regionale che dovrà regolare la gestione integrata dei rifiuti in Veneto deve tenerne conto. Sono queste le conclusioni di una riflessione condotta a partire dai dati dell’Arpav relativi al 2010.
A livello Veneto i numeri ci dicono che la maggiore dimensione del bacino gestito dagli operatori non significa automaticamente una maggiore efficienza del servizio. Al contrario, le cifre mostrano che le performance migliori in termini di efficienza ambientale (volumi di rifiuti prodotti, tasso di raccolta differenziata) e in termini di costo economico procapite del servizio, spesso sono raggiunte da operatori che gestiscono bacini più contenuti.
La situazione vicentina, che è la più frammentata a livello regionale, è anche quella con alcune delle migliori performance ambientali ed economiche. L’invito del Pd è a non stravolgere questa realtà in nome di dirigismi regionali che sarebbero impropri. Superata di fatto l’idea che l’ambito ottimale fosse quello provinciale, occorre partire dalla situazione concreta del territorio, rispettando le esperienze più virtuose quando esistono.

La relazione Arpav sui rifiuti nel Veneto è visionabile qui.


martedì 3 luglio 2012

SERVIZIO IDRICO: ZAIA CI RISPARMI IL MELODRAMMA, SAPEVA DEL RISCHIO DI IMPUGNAZIONE

L’impugnazione della legge sul servizio idrico? Zaia ci risparmi il melodramma, avevamo denunciato per tempo il rischio che adesso si è concretizzato. Tutti sapevano che il rischio dell’impugnazione c’era, perché la legge pretende di intervenire su una materia, quella delle tariffe, riservata allo stato. 
Il melodramma io lo lascerei fare all’Arena. Il Presidente della Regione dovrebbe lavorare per risolvere i problemi posti dall’impugnazione della legge e dovrebbe farlo abbandonando i panni del comiziante. Invece Zaia, per ragioni di pura tattica di partito, sembra snobbare qualsiasi momento di negoziato con il Governo, a partire da quello indispensabile sui costi e sui meccanismi della Sanità. La Lega il suo congresso l’ha celebrato: adesso per piacere si torni a discutere nel merito dei problemi, lasciando da parte le bandiere e le barricate.


IN VISITA AL MOSE




schema dela paratoia

le cerniere

la bocca di porto di Lido


















Giornata di visita alle opere del MOSE ieri per la VII e II commissione del Consiglio Regionale. Dopo la puntata di Report dove sono state sollevate forti critiche sull'opera e in particolare sulla tecnologia utilizzata per la realizzazione delle cerniere delle paratoie abbiamo chiesto di incontrare il Magistrato alle Acque, responsabile dei lavori, e di vedere i cantieri. Solo vedendo di persona ci si può rendere conto della complessità e della grandiosità dell'opera. La visita ha interessato il cantiere della bocca di porto di Lido (in giallo nella foto, pessima). Ma ci sono altre due bocche di porto dove sono stati fatti analoghi interventi. Buona parte dei cassoni sono già appoggiati sul fondo della bocca di porto mentre la fase successiva consisterà nell'incernierare le paratoie. Certo il sistema delle paratoie è quello che attira la massima attenzione, tuttavia il MOSE è anche opere di contrasto all'erosione, di rinforzo dei litorali (per circa 60 km), di ristrutturazione dei moli foranei (quelle che chiamiamo dighe)