sabato 10 marzo 2012

EUROPA-REGIONI-TRASPORTI: OTTIMO SEGNALE, LA REGIONE SIA PARTE ATTIVA

Finalmente la UE mette davvero al centro la sussidiarietà. Si prende atto del contributo che le Regioni stanno apportando allo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti UE e si è deciso che non possono essere escluse dalle decisioni relative alle cosiddette piattaforme di corridoio. Inserirsi nella programmazione comunitaria rappresenta una finestra alla quale è necessario affacciarsi. Non possiamo rimanere a guardare. È questa l’occasione per chiarire una volta per tutte le priorità individuate sul territorio: dall’alta velocità ai porti, al SFMR. Tutto ciò è emerso in seno al Comitato europeo delle Regioni in appoggio alla decisione della Commissione UE di rivedere il quadro normativo delle reti di trasporto trans europee con l’obiettivo di assicurare un maggiore coinvolgimento delle autorità regionali e locali.
La decisione assunta in sede comunitaria parla in modo chiaro al Veneto. Il compito per la Regione è quello di presentarsi con una proposta che individui le scelte strategiche per il territorio e questa scelta deve essere condivisa con i territori. In una parola, la Regione deve farsi parte attiva e non restare alla finestra. Da questo versante ci sono due punti a nostro favore: da una parte proposta del Governo di andare nella direzione della cosiddetta “decisione partecipata” sul modello francese; dall’altra il fatto che questa richiesta di essere parte attiva nelle decisioni arrivi direttamente dai cittadini e dagli amministratori dei territori. Significa che quanto proposto dal PD su diversi fronti, dalla TAV alla Pedemontana, trova diretta corrispondenza con quanto stabilito in sede comunitaria. Inserirsi sempre più nella programmazione comunitaria è importante soprattutto per un progetto dormiente come l’SFMR: quand’anche si trovassero i soldi, sarà infatti opportuno aver condiviso prima coi territori le priorità relative ai tracciati e agli scambi del TPL.

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