venerdì 30 marzo 2012

NUOVO PIANO SOCIO-SANITARIO: ZAIA 2 MUORE SUBITO, SI CONTINUA CON LO ZAIA 1

Brusca accelerazione per l'approvazione del nuovo piano socio-sanitario del Veneto. Saranno state le troppe indiscrezioni di stampa sulle "schede tecniche" fantasma (nel senso che nessuno dice che esistano...) o l'intervista con cui ieri il presidente Zaia annunciava la proposta delle ULSS provinciali, fatto sta che ieri in V Commissione sanità si è deciso di passare velocemente al voto dei primi articoli di legge del nuovo piano. Non senza una lunga discussione preliminare dove abbiamo chiesto, tutte le minoranze, se il Piano approvato dalla Giunta Regionale, e quindi anche da Zaia,  il 26 luglio

martedì 27 marzo 2012

OSPEDALI DI VALDAGNO E NOVENTA, NUBI ALL'ORIZZONTE

Vai a fidarti dei giornali, si potrebbe dire. Ma certo l'articolo apparso oggi sul Mattino di Padova è un campanello d'allarme. Come sempre difficile capire dove e come il cronista abbia raccolto le informazioni, e qualche imprecisione è evidente. Per esempio quando si dice che le "schede tecniche" sarebbero all'esame della Prima Commissione. Caso mai della Quinta che si occupa di sanità, ma facendone parte resto ancor più sorpreso perchè le schede "tecniche", forse meglio le schede "ospedaliere", non le abbiamo mai viste se pur richieste. Comunque tra i sette ospedali previsti in chiusura ci sarebbe anche quello di Valdagno, perchè- dice l'articolo- si tratterebbe di "coniugare la chiusura del vecchio-.....- all'avvio del nuovo.....Santorso". Mentre Noventa avrebbe a disposizione "rapide arterie di collegamento" con Vicenza (33 km!). Perchè Valdagno viene

venerdì 23 marzo 2012

OVEST VICENTINO: DOPO DECISIONE SULL'OSPEDALE UNICO SI PUO' ANDARE AVANTI CON SERENITA'

La decisione di ieri, cioè quella dalla conferenza dei sindaci dell’ULSS 5 relativa all’ubicazione del futuro ospedale unico per l’Ovest Vicentino nella sede di Montecchio Maggiore, è sicuramente positiva e apre finalmente una prospettiva di futuro per la sanità dell’area. Ora si potrà affrontare con più serenità la nuova programmazione regionale in materia sanitaria.
La notizia mi è giunta ieri a Venezia durante la votazione del bilancio di previsione 2012. Ho subito raccolto  la soddisfazione degli altri colleghi vicentini, Grazia e Toniolo, nonché degli assessori, Finozzi e Ciambetti, oltre che dell'assessore alla Sanità. Ora abbiamo davanti un percorso abbastanza lungo che ci vedrà impegnati nei prossimi 5 anni su progettazione, bando e realizzazione della struttura. Questo è il tempo adeguato per ripensare alla destinazione dell'attuale ospedale di Arzignano, una destinazione che rimanga un valore per la città.
C’è poi un altro aspetto che rappresenta un lavoro non indifferente. Si tratta della definizione dei servizi sanitari territoriali: la recente delibera regionale sull'organizzazione dei medici di famiglia richiede un ruolo attivo dei comuni e di tutte le forze sociali.

giovedì 22 marzo 2012

KLIMT A VENEZIA

 "So dipingere e disegnare. Lo penso io e lo dicono anche gli altri, ma non sono sicuro che sia vero. Di sicuro so soltanto due cose:
1. Non ho mai dipinto un autoritratto....
2.Non valgo molto con le parole, non sono capace di parlare e di scrivere, soprattutto se devo dire qualcosa di me o del mio lavoro.....Chi vuol sapere qualcosa di me come artista ..deve guardare attentamente i miei quadri. Solo così potrà capire chi sono e cosa voglio."
Gustav Klimt su se stesso
 Il Museo Correr si trova in piazza S.Marco, nell'ala napoleonica  e in parte delle Procuratie Nuove che chiudono il grande spazio dalla parte opposta della Basilica. Poco conosciuto ma molto suggestivo.

martedì 20 marzo 2012

IL SINDACO CHE RITAGLIA GIORNALI E IL NUOVO OSPEDALE

Potrebbe essere il titolo di un libro di Sepulveda, o di Coelho. La storia di un sindaco che passa i suoi giorni a ritagliare articoli di giornale che parlano della sua città. E per il quale l'ordine dei fatti e delle decisioni non è che il susseguirsi dei titoli, dei sottotitoli, delle brevissime citazioni riportate dalla cronache. Finchè un giorno in un articolo si dice che è lui che deve decidere. Allora si vede indeciso, indeciso e confuso. Sospetta che tutta la storia sia una montatura, una lunga e architettata messa in scena per farlo decidere. E chiede tempo, chiede altri titoli, sottotitoli e citazioni.
Ma purtroppo non è un romanzo, è lo svolgimento del Consiglio Comunale di Arzignano sul nuovo polo ospedaliero. Interviene il Direttore Generale, spiega termini e contenuti della vicenda. Poi il Sindaco legge la rassegna stampa degli ultimi tre anni del Giornale di Vicenza. Cita Gianbattista Vico e poi dice che c'è troppa fretta di decidere, che vuole un piano (un'altro ancora?), che non è sicuro di niente. E allora che si capisce che per tre anni ha ritagliato articoli di giornale, ha guardato il mondo dalla finestra. Che in Conferenza dei Sindaci non c'era, o se c'era pensava ad altro. Che delle delibere regionali, degli studi di fattibilità, di quanto succedeva ha letto tutto e solo dai giornali. Che non sarà lui a scrivere la storia del nuovo ospedale. Aspetta che qualcuno la scriva per lui sul giornale.

domenica 18 marzo 2012

UN LIBRO PER CHI AMA I LIBRI

Cosa centra l'Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna, a detta dei collezionisti il più bel libro che sia mai stato stampato, con il primo Corano in arabo mai passato sotto i torchi di un editore? E i Sonetti Lussuriosi di Pietro Aretino con la Bibbia rabbinica e il Talmud di Daniel Bomberg? E con i libelli portatilis,  i primi tascabili messi in circolazione? Accadde tutto nella Venezia del XV secolo, allora la capitale mondiale dell'editoria. Per chi non sa rinunciare al piacere di tenere in mano un libro "L'alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo" di Alessandro Marzo Magno è un tuffo tra le stamperie veneziane, il ghetto ebraico, la comunità armena, le biblioteche dei conventi, la cosmopolita comunità della serenissima. E un rincorrere le storie e i misteri di libri che scompaiono e ricompaiono tra le sponde del mediterraneo. Il piacere di leggere come è nata la moderna lettura.

giovedì 15 marzo 2012

CONSORZI DI BONIFICA: IL CONTRIBUTO SUGLI URBANI TORNA DALLA FINESTRA

Lega e PDL ci riprovano: dopo la bocciatura di qualche settimana fa in commissione, con un certosino lavoro di limatura vogliono reintrodurre il contributo versato ai consorzi di bonifica dai residenti urbani. Si era già scelto di stralciare il contributo nel 2009, il PD rimane dell’idea che bisogna istituire un fondo apposito di copertura. 
Il PD ha già fermato un assalto sui contributi portato avanti in commissione bilancio ancora il 29 febbraio. Ora che la discussione è approdata in aula ci riprovano. Intanto dovrebbero mettersi d’accordo tra di loro: tra chi propone la reintroduzione del contributo urbano e il presidente della commissione ambiente, leghista, si è scatenato un vero scontro a fuoco. Il PD non intende cambiare idea e sulla questione la via da percorrere è chiara: abbiamo presentato un emendamento affinchè sia la Regione a costituire quel fondo di 6 milioni necessario a coprire la sostituzione d’imposta da parte dell’ente. Non si può continuare a fare un passo avanti e poi subito fare retromarcia. Qui si tratta di una gerarchia di interessi per cui dobbiamo ricordarci che se vogliamo raggiungere l’obiettivo della difesa del suolo e della manutenzione del territorio bisogna necessariamente assicurare risorse, altrimenti si finisce per piangere sul latte versato, quando ci troveremo davanti il prossimo allagamento.

martedì 13 marzo 2012

POLO SANITARIO OVEST VICENTINO: NON BISOGNA PERDERE L'OCCASIONE

Ieri ho inviato una lettere alla conferenza dei sindaci dell’ULSS 5, augurandomi un corretto impiego dei 50 milioni di euro stanziati per il polo sanitario Arzignano-Montecchio Maggiore, come seconda fase del programma di investimenti in sanità: 50 milioni rappresentano uno degli interventi finanziariamente più rilevanti della programmazione sanitaria. Nelle ristrettezze della finanza pubblica sono un’opportunità che non può essere sprecata per adeguare le strutture sanitarie dell’Ovest vicentino alle esigenze di una sanità moderna e tecnologicamente avanzata. 
È nota da tempo l’esigenza di riunire i servizi sanitari oggi distribuiti negli stabilimenti di Arzignano e Montecchio maggiore. Chi conosce la realtà delle strutture sanitarie dell’Ovest Vicentino sa che nessuna delle due può rispondere al futuro assetto dell’organizzazione della rete ospedaliera così come prevista dal nuovo piano socio-sanitario. La situazione è chiara e richiede risolutezza e capacità di governo dei processi. Il rischio altrimenti è quello di perdere il finanziamento e di trovarci con strutture sanitarie obsolete e inadeguate. Sarebbe grave se sulla decisione relativa a questo finanziamento influissero interessi estranei al futuro della sanità. Pertanto il mio è un invito a procedere celermente sulla possibile allocazione di questi 50 milioni, di modo che al tavolo della Regione la relazione tecnica possa incontrare la condivisione autorevole dei rappresentanti delle comunità locali.
Il testo completo della lettera è qui.

FORUM MONDIALE DELL'ACQUA

Si è aperto a Marsiglia il sesto Forum Mondiale dell'Acqua. A un anno dai referendum italiani vale la pena di tener d'occhio la discussione internazionale sulla gestione del bene acqua. Mentre i molti paesi la questione riguarda purtroppo ancora l'accesso all'acqua in Italia, e in Europa, la questione riguarda più la regolazione pubblica del servizio idrico integrato. Che da una parte deve soddisfare l'innegabile diritto alla fornitura di acqua "buona" e dall'altra assicurare che l'acqua usata, e quindi non più "buona", torni ai corsi  d'acqua nelle migliori condizioni. Nel Veneto, per esempio, gli investimenti riguardo in misura maggiore le esigenze di depurazione, in modo da potere centrare l'obiettivo di qualità previsto per il 2015, quando tutte le acque superficiali della regione dovrebbero, uso il condizionale, essere qualificate come "buone". Secondo i dati ARPAV ad oggi almeno metà delle stazioni di rilevamento mostrano la classificazione da "sufficiente" a "pessima". 

Al link le azioni prioritarie proposte al forum
WORLD WATER FORUM 6

domenica 11 marzo 2012

UN ANNO DA FUKUSHIMA

Un anno dallo tsunami, dall'imporsi tragico delle forze geodinamiche sulle vite e sulle sicurezze umane. Il cataclisma, sempre immaginato come metafora, che si fa cruda realtà  e supera la stessa immaginazione. L'umano spazzato via come con un calcio si può distruggere un formicaio. Tutta la debolezza e la transitorietà della "civiltà" che improvvisamente si manifesta, e i nostri tentativi rassicuranti di pensare a una duratura permanenza bruscamente interrotti. Così come interrotte le tante vite di cui poco sappiamo. Poi, il giorno dopo, a riprendere il filo della storia, a ricostruire civiltà, a ricucire esistenze, perchè senza non sappiamo stare.
 
Sulle conseguenze "nucleari" del cataclisma, una intervista a Massimo Scalia.
Un anno da Fukushima: l'incidente farà più morti dello tsunami | QualEnergia.it

sabato 10 marzo 2012

EUROPA-REGIONI-TRASPORTI: OTTIMO SEGNALE, LA REGIONE SIA PARTE ATTIVA

Finalmente la UE mette davvero al centro la sussidiarietà. Si prende atto del contributo che le Regioni stanno apportando allo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti UE e si è deciso che non possono essere escluse dalle decisioni relative alle cosiddette piattaforme di corridoio. Inserirsi nella programmazione comunitaria rappresenta una finestra alla quale è necessario affacciarsi. Non possiamo rimanere a guardare. È questa l’occasione per chiarire una volta per tutte le priorità individuate sul territorio: dall’alta velocità ai porti, al SFMR. Tutto ciò è emerso in seno al Comitato europeo delle Regioni in appoggio alla decisione della Commissione UE di rivedere il quadro normativo delle reti di trasporto trans europee con l’obiettivo di assicurare un maggiore coinvolgimento delle autorità regionali e locali.
La decisione assunta in sede comunitaria parla in modo chiaro al Veneto. Il compito per la Regione è quello di presentarsi con una proposta che individui le scelte strategiche per il territorio e questa scelta deve essere condivisa con i territori. In una parola, la Regione deve farsi parte attiva e non restare alla finestra. Da questo versante ci sono due punti a nostro favore: da una parte proposta del Governo di andare nella direzione della cosiddetta “decisione partecipata” sul modello francese; dall’altra il fatto che questa richiesta di essere parte attiva nelle decisioni arrivi direttamente dai cittadini e dagli amministratori dei territori. Significa che quanto proposto dal PD su diversi fronti, dalla TAV alla Pedemontana, trova diretta corrispondenza con quanto stabilito in sede comunitaria. Inserirsi sempre più nella programmazione comunitaria è importante soprattutto per un progetto dormiente come l’SFMR: quand’anche si trovassero i soldi, sarà infatti opportuno aver condiviso prima coi territori le priorità relative ai tracciati e agli scambi del TPL.

giovedì 8 marzo 2012

TPL: REGIONE IMMOBILE, IL TEMPO E' SCADUTO

Sul trasporto pubblico il tempo è scaduto. La Regione con la sua immobilità si è giocata anche i tempi supplementari. Fino ad oggi abbiamo visto tagli senza riforme, pur sapendo che i tagli senza riforme non portano a nulla.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale ci troviamo in una situazione di urgenza dove il tempo stringe. Il 30 giugno scadono i termini per i comuni che dovranno dotarsi delle delibere quadro per l’assegnazione dei servizi di trasporto. La soluzione ce la insegna il Friuli, sono stati costituiti dei bacini provinciali che integrano il trasporto urbano ed extraurbano. Se riportiamo questo esperimento su casa nostra, per Vicenza significa la integrazione di AIM trasporti e FTV, per prepararsi alla gara. Le aziende che si integrano  vanno premiate. Va premiata la capacità di creare sinergie sul territorio che permettono dimensioni aziendali capaci di generare efficienza e miglioramento del servizio.
L’altra faccia della questione è la riforma del sistema ferroviario, un treno da prendere prima che sia troppo tardi. La Regione Emilia-Romagna sta percorrendo efficacemente questa via, con l’obiettivo di creare competizione nel servizio a livello regionale. I tempi sono più lunghi solo in apparenza. Luglio 2013 è alle porte quando si parla di sistemi complessi come quello ferroviario. Ed entro quella data dovrà essere dato avvio alla gara di assegnazione del servizio. La situazione è ormai sotto gli occhi di tutti ed è insostenibile. I pendolari sono esasperati dalla qualità del servizio, le aziende vivono nella massima incertezza. Sono i sindacati i primi a richiedere riforme immediate. Su questo piano si è mossa prima di noi anche la Lombardia. Infine l'esperienza dell' “area-C” di Milano ci insegna che è possibile spostare persone e risorse dal traffico privato al trasporto pubblico. La strada da perseguire è già stata tracciata da altri. Gli obiettivi sono chiari: spostare le risorse dalla  viabilità e dal traffico privato al sistema ferroviario e al trasporto pubblico in genere. Gli effetti positivi sono già noti e documentati: diminuiscono il traffico e i costi complessivi, si liberano risorse che permettono gli investimenti.

mercoledì 7 marzo 2012

FOTOVOLTAICO A TERRA: LE LINEE GUIDA DEL VENETO

La Giunta Regionale del Veneto ha approvato le linee guida per l'individuazione delle aree e dei siti non idonei all'installazione di impianti solari fotovoltaici con moduli posti a terra, con potenza superiore ai 6 kw. Il provvedimento era atteso dopo la moratoria introdotta con la lagge finanziaria regionale dello scorso anno. La moratoria era stata impugnata dal Governo perchè ritenuta incostituzionale. Il provvedimento sarà sottoposto al parere della commissione competente del Consiglio Regionale.
linee guida aree non idonee per impianti ftv a terra

ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI: IL 2011 CHIUDE AL 24%

le previsioni tedesche
Il gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha diffuso i dati provvisori della produzione di energia enlettrica da fonti rinnovabili nel 2011. La produzione lorda ha superato gli 84.000 GWh (nel 2008 erano stata di circa 58.000 GWh). In rapporto ai consumi finali, che registrano una leggera crescita dello 0,3% rispetto all'anno precedente, rappresentano il 24% del totale. A chi dubita della possibilità che le rinnovabili contribuiscano in modo significativo alla produzione elettrica faccio vedere la proiezione che l'agenzia energetica del governo tedesco fa al 2020. 47% da rinnovabili! Siamo nel 2012, gli obiettivi dell'Unione Europea per il 2020 sono stati tradotti in un decreto che fissa i vari target per le regioni italiane, in pubblicazione a giorni. L'Italia e il Veneto possono fare di più e meglio. Sarebbe un guadagno per il clima, l'occupazione e anche per il PIL!
DATI GSE 

lunedì 5 marzo 2012

FERROVIA DELLA VALSUGANA: IL VENETO FACCIA LA SUA PARTE

50 milioni di euro per elettrificare la linea ferroviaria della Valsugana. Queste le risorse necessarie secondo il vicepresidente della provincia di Trento Pacher, per poter dare funzionalità alla tratta. In pratica serve realizzare quattro sottostazioni di distribuzione dell'energia elettrica, una ogni 20 chilometri. Il tratto trentino ne richiede quattro: una a Trento, una a Levico, una a Borgo e una a Primolano.
Ognuna di esse costa sugli 8 milioni di euro, per cui 32 milioni sono necessari solo per la fornitura di energia elettrica a 13.000 volt di corrente continua.Poiché Bassano ha già la sua sottostazione di energia elettrica, la tratta da Primolano-Bassano non necessita altro che della linea aerea (i fili). Il che fa sperare che la Regione Veneto sia disponibile a mettere quanto serve per completare l’elettrificazione della tratta di sua competenza, senza la quale non avrebbe senso neppure quella trentina. Non è pensabile che i passeggeri debbano cambiare treno a Primolano per proseguire il viaggio della Valsugana. Nel frattempo il trentino ha stanziato quasi 32 milioni per sistemare alcune stazioni.
Il Veneto farà la sua parte?

domenica 4 marzo 2012

MILANO, L'AREA C E LA DECRESCITA

Il tema della decrescita ha raggiunto di recente anche le pagine del Corriere della Sera. Il supplemento culturale del quotidiano milanese ha ospitato un botta risposta tra Antonio Pascale e Sandro Veronesi sul come intendere, o non intendere, la decrescita. Leggendo i primi risultati, a mio avviso straordinari, dell'introduzione della "congestion charge" dentro l'area dei bastioni di Milano, la cosiddetta area C, traggo qualche indicazione pratica.
Dall'entrata in vigore  dell'area C il 16 gennaio scorso si è vista una decrescita :
-dei veicoli a motore nella zona interessata (-33%);
-del tasso incidentalità nella stessa zona  (-44%);
- del particolato, black carbon, nell'atmosfera (-47% pm 10);
contemporaneamente si è vista una crescita:
-degli utenti dei mezzi pubblici (+ 1 milione rispetto allo stesso mese del 2011);
-della velocità commerciale dei mezzi pubblici (maggior puntualità);
-dell'utilizzo del bike sharing.
Immagino che questo si possa tradurre anche in una decrescita del consumo di combustibili fossili e in una crescita delle risorse finanziarie disponibili per il trasporto pubblico (più biglietti del tram venduti e introiti dai permessi di entrata). Insomma nel complesso l'operazione Area C non solo mostra la possibilità di una mobilità sostenibile ma potrebbe aiutare a far uscire il dibattito sulla decrescita da una certa indeterminatezza per cui non si capisce cosa dovrebbe decrescere e cosa, contestualmente, crescere.

giovedì 1 marzo 2012

ARPAV: MAGGIORANZA STRABICA, ORA SERVE SOLUZIONE

D'improvviso la maggioranza in Consiglio regioanle ha deciso di stralciare l’emendamento votato a larga maggioranza in VII Commissione che assegnava 11 milioni aggiuntivi ad ARPAV. Prima mille garanzie poi un improvviso indietro tutta. La maggioranza è strabica o davvero non sa come affrontare la situazione.
Lo stralcio degli 11 milioni è un segnale di ciò che accade dentro questa maggioranza di governo. Ormai Lega e PDL trovano la quadra solo sui dettagli tecnici. Dov’è il collante politico dell’alleanza che aveva stravinto le elezioni? A farne le spese  non possono essere le strutture essenziali della Regione e in ultima analisi i cittadini.

BIOECONOMIA: L'EUROPA GUARDA AVANTI

 "Rubo" a greenews.info questo post.
Le previsioni non lasciano spazio a dubbi: di qui al 2050, la popolazione mondiale sfiorerà i 9 miliardi di abitanti, con ripercussioni pesanti sulle risorse naturali, l’ambiente e i cambiamenti climatici. E se questo aumento vertiginoso non riguarderà direttamente i paesi dell’Ue, le conseguenze, complice la globalizzazione, ci toccheranno da vicino. Per questo, l’Europa non potendo stare a guardare, ha deciso di rafforzare la scelta della sostenibilità come strada obbligata e fruttuosa.
Quella che fino ad oggi era apparsa spesso come “un’opzione” di sviluppo, oggi risulta infatti una componente irrinunciabile per una crescita a misura d’uomo e di pianeta. Partendo da queste considerazioni, la Commissione Europea ha presentato, ieri a Roma (in anteprima per l’Italia), la strategia contenuta nel documentoL’innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europa, che punta su un’economia fondata, appunto, su risorse biologiche e rinnovabili.