venerdì 30 dicembre 2011

CAMBIARE LEGGE URBANISTICA PER SALVAGUARDARE IL TERRITORIO

La Legge urbanistica si può cambiare, ma dobbiamo mettere dei paletti sulle conquiste che ha segnato in materia di tutela del territorio. Questo penso relativamente alla proposta avanzata dai consigliere regionali del PDL Dario Bond e Piergiorgio Cortellazzo per una revisione totale della legislazione urbanistica vigente.

Non avrebbe senso buttare via il bambino con l’acqua sporca e non è certo la cosa migliore da fare. Ci sono ampi margini di revisione nella legge 11/2004. Pensiamo solamente alla competenza delle province che dovrà essere riassegnata dalle regioni in materia urbanistica. Il fulcro del problema sta però altrove. La legislazione attuale offre già dei compensativi per agevolare la progettazione nei comuni più piccoli, basti pensare ai piani di assetto del territorio intercomunali (PATI). Piuttosto ci sono nella legge urbanistica alcuni punti fermi che vanno salvaguardati. La pianificazione urbanistica è uno strumento essenziale su due fronti importanti della gestione del territorio. Da una parte la limitazione dello spreco di superficie agricola coltivabile, ottimizzando così il consumo di territorio. Dall’altra la prevenzione del rischio idraulico attraverso un’indagine approfondita della natura del suolo e dei singoli territori. Si tratta di conquiste importanti, che vanno nel verso di una visione più moderna del territorio, come complesso inscindibile di porzioni diverse. Solo mantenendo ferma questa visione possiamo sperare che non si ripetano gli errori commessi in passato, che nascevano da una visione del territorio come spazi da riempire secondo il bisogno locale.


venerdì 23 dicembre 2011

VITALIZI E NUOVA LEGGE ELETTORALE: ABBIAMO RIDATO DIGNITÀ AL CONSIGLIO

Ieri si è conclusa in Consiglio la votazione sulla legge con cui si dà attuazione al taglio dei vitalizi e delle indennità dei consiglieri regionali. Le decisioni concrete valgono più di tante chiacchere. Il consiglio ha dimostrato di essere una istituzione seria, capace di scelte di autolimitazione.

Il voto di ieri mattina è un segnale politico importante in un momento di crisi. L’abolizione dei vitalizi, la riduzione del 25% delle indennità di funzione e la regolazione di diversi aspetti del trattamento economico dei consiglieri regionali, segnano un passo importante verso quella riduzione dei costi della politica che da tempo ci chiedono i cittadini. Si tratta di decisioni che non erano mai riuscite negli ultimi dieci anni di consiglio regionale e che ridanno dignità istituzionale all’organo consigliare e rispettano i cittadini.

In aggiunta abbiamo ulteriormente dimostrato che per dare un segnale concreto in fatto di riduzione dei costi della politica serve una convinta volontà, introducendo la riduzione dei consiglieri regionali da 60 a 50 e nuovi criteri di equità nella composizione del consiglio.

Con l’approvazione della legge elettorale regionale ci siamo spinti ancora più in la verso la ricerca di un’equità sociale che ci imponeva di ridurre il numero dei consiglieri e di sostenere la parità di genere nella composizione delle liste elettorali. Si tratta di decisioni che non erano mai riuscite negli ultimi dieci anni di consiglio regionale, che ridanno dignità istituzionale all’organo consigliare e rispettano i cittadini. Ma soprattutto sono il sintomo che quando c’è una convinta volontà si possono dare segnali concreti di riduzione dei costi della politica.

martedì 20 dicembre 2011

UE, ROAD MAP ENERGETICA: SUBITO UN PIANO REGIONALE

Si parla sempre di crescita: gli obiettivi della road map UE dimostrano che le energie rinnovabili possono fare la differenza. Per questo il piano energetico regionale, con l’approvazione, da parte del Comitato delle Regioni, della road map europea al 2050 per l’energia, diventa uno strumento necessario per la crescita.
In fatto di energia l’UE è proiettata già al 2050 mentre l’Italia è ancora in ritardo rispetto agli obiettivi al 2020 del “burden sharing”, Europa “20-20-20”. Il Veneto ha davanti a sé un obiettivo impegnativo: aumentare i consumi energetici complessivi da fonti rinnovabili del 195% al 2020 rispetto all’anno di riferimento (2012) secondo i dati del ministero dello Sviluppo Economico.
Se l’UE si dà l’ambizioso obiettivo di ridurre le proprie emissioni di CO2 dell’80% entro il 2050, dobbiamo riconoscere che siamo ancora lontani dal centrare l’obiettivo del 20 % in materia di efficienza energetica fissato per il 2020. E questo è accaduto anche perché i responsabili delle decisioni europee non hanno ascoltato solo in parte i ripetuti inviti a fornire più sostegno al settore delle energie rinnovabili. Bisogna cominciare a cambiare prospettiva. Il significato stesso di Burden Sharing, condivisione dello sforzo, deve diventare la regola per i paesi membri e all’interno degli stessi tra le diverse articolazioni dello Stato. La nostra regione deve e può giocare una parte impegnativa. Il piano energetico regionale sarà lo strumento per raggiungere un obiettivo sociale importante, ma potrebbe anche aiutare, se strutturato nel giusto modo, a stimolare una ripresa economica che arranca.

martedì 13 dicembre 2011

IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE E' IL FUTURO DELLA NOSTRA MOBILITA'

Senza trasporto pubblico locale non ci può essere mobilità sostenibile. Se non si risolve il nodo della mobilità sostenibile sarà difficile rilanciare lo sviluppo. Questa mattina io e il collega consigliere Pd Berlato abbiamo organizzato una piccola manifestazione presso le Stazioni Ferroviarie di Thiene e Schio contro i tagli previsti al trasporto pubblico locale e, in particolare, la chiusura della biglietteria di Schio.
L'iniziativa ha visto come epicentro la stazione FS di Thiene, dove il comitato organizzato dal circolo PD locale ha indossato una casacca gialla con lo slogan “Zaia ci lascia a piedi”.
Con il treno delle 7.50, in orario pendolari, è arrivato da Schio il consigliere regionale Berlato Sella accompagnato dal sindaco scledense Luigi Dalla Via.
"Si tratta di un’iniziativa – precisa Berlato Sella - che coinvolge tutto il Veneto e che vede impegnati i consiglieri regionali del PD in tutte le stazioni che saranno oggetto dei tagli voluti da Zaia e Chisso. Con questa iniziativa vogliamo dimostrare l’importanza della tratta ferroviaria che collega Schio al capoluogo lungo un asse importante della mobilità provinciale. Abbiamo detto più volte che il nostro territorio ha bisogno di una mobilità articolata su più livelli, altrimenti rischiamo la congestione delle strade”.
Io aggiungo che quest’iniziativa – spiega Fracasso - parte da lontano, da un’idea di sviluppo del territorio che la Regione non sta dimostrando di voler considerare. Con questa manifestazione vogliamo sottolineare l’importanza di un sistema di trasporto che negli anni è stato ridotto invece che incentivato. Si tratta di un discorso di equità sociale. Il trasporto pubblico locale è una risorsa importante per molti lavoratori e per i giovani. Inoltre il trasporto pubblico locale racchiude in sé una valenza urbanistica di sviluppo che riduce i costi e i rischi della mobilità. Chiediamo che si investa di più per la ferrovia, il trasporto del futuro, e meno per le strade.

sabato 10 dicembre 2011

CHI SONO S&P's, MOODY's ecc...

Si sarebbe tentati di prendersela senza tanti pregiudizi con le agenzie di rating. Fanno le pagelle degli stati, promuovono, bocciano o rimandano a settembre secondo oscuri criteri. Segnalo questo articolo preso dal sito del Sole 24 ore, scritto da Vittorio Da Rold. Come sempre, prima di tutto capire.

venerdì 2 dicembre 2011

PIU' VICINO L'OBIETTIVO DELLA SICUREZZA IDRAULICA

Finalmente c'è un accordo, negoziato tra le parti sociali, che ci permette di quantificare le indennità da servitù di allagamento. Adesso potranno partire le opere idrauliche per la sicurezza del nostro territorio. E' un accordo definitivo sulle cosiddette indennità da servitù di allagamento licenziato poche ore fa dalla settima commissione (ambiente) del consiglio regionale, di cui sono vice-presidente.
Questo è un tassello fondamentale per dare il La alle opere come i bacini di laminazione. C’è stato un tavolo tecnico di lavoro al quale hanno partecipato i rappresentanti delle categorie interessate: Anci, Cia, Coldiretti e molti altri. È stata trovata la quadratura del cerchio con una formula che tiene in conto un po’ tutto. I proprietari e conduttori del fondo che verrà allagato si vedranno corrispondere una cifra che intende compensare la perdita di valore dei terreni così come la mancata produttività. Per fare un esempio riferendoci alla zona di Caldogno le cifre di indennizzo per ettaro possono variare tra i 40 e i 50 mila euro, che vengono versati una tantum nel momento in cui si viene imposta la servitù. Oggi la priorità assoluta è dare avvio al piano di messa in sicurezza del territorio regionale. E la rapida approvazione dell’accordo per gli indennizzi va certamente in questo senso.

giovedì 1 dicembre 2011

ERRORE SMANTELLARE LA FERROVIA VI-SCHIO, I SINDACI FACCIANO QUADRATO

La decisione di Trenitalia di chiudere la biglietteria della stazione ferroviaria di Schio penalizza pesantemente un sistema ferroviario regionale e provinciale già inadeguato alle esigenze dei pendolari. A farne le spese saranno principalmente Thiene e Schio, due nodi importanti i cui collegamenti col capoluogo berico saranno sempre più difficili. Il consigliere regionale PD Giuseppe Berlato Sella ed io abbiamo risposto a questa decisione con una lettera-appello rivolta ai sindaci del territorio interessato.
Chiudere la biglietteria a Schio e ridurre gli orari della stazione di Thiene permetterà un risparmio modesto a fronte di un danno sociale enorme, con aumento del rischio per la sicurezza dei viaggiatori. Quello scelto dalla Regione e da Trenitalia è un modo di procedere inaccettabile e francamente incomprensibile, che renderà ancora più difficili i collegamenti tra i diversi comuni e il capoluogo berico. Si tratta di una scelta che va nel senso opposto a quanto chiediamo da tempo: un trasporto ferroviario metropolitano regionale. Il territorio vicentino e il Veneto presentano un ritardo strutturale nella mobilità che richiederebbe interventi di potenziamento delle linee ferroviarie minori e degli snodi locali. Per questo noi interverremo in tutti i modi per scongiurare l’ulteriore smantellamento di un settore già ampiamente in stato di emergenza. E chiediamo a tutti i sindaci interessati dei comuni interessati dalla vicenda di sostenere la nostra battaglia lanciando un segnale alla Giunta regionale.

LE EMITTENTI LOCALI PATRIMONIO DELL’INFORMAZIONE DA SALVAGUARDARE

Si poteva dimostrare un po’ più di attenzione in fase di programmazione visto che tutti concordano sull’importanza delle TV locali. Il passaggio al digitale non è stato accompagnato da una adeguata azione della Regione. La risposta datata 22 novembre all’interrogazione del 6 ottobre presentata da me e dal collega consigliere Ruzante sui fondi destinati alle emittenti locali è stata a dir poco deludente.
La Regione fornisce dei dati interessanti che evidenziano il calo complessivo dei trasferimenti al settore da parte dello Stato. Gli stanziamenti del Ministero si sono quasi dimezzati per il Veneto tra 2008 e 2010, passando da 15.985.000 euro a soli 8.694.341 euro. La risposta contiene i dettagli del riparto per le diverse emittenti venete, la cui condizione è aggravata dal calo delle pubblicità e dagli investimenti sostenuti per il passaggio da sistema un sistema analogico di trasmissione al digitale terrestre. Alcune regioni hanno cercato di far fronte alla situazione ricorrendo ai finanziamenti europei per il sostegno all’informazione locale. Questa ipotesi risultava impossibile per la Regione del Veneto, perché i fondi UE erano stati destinati ad altri interventi. Speriamo che, in vista della prossima finanziaria, la Regione si doti innanzitutto di lungimiranza e assicuri per tempo le risorse necessarie a garantire il servizio di pubblica informazione.