sabato 29 ottobre 2011

ARPAV: QUEI 10 MILIONI SERVONO, REGIONE APPROVI ASSESTAMENTO DI BILANCIO

Dopo 4 ore d'incontro conclusosi oggi pomeriggio in 5a e 7a commissione del Consiglio Regionale, la realtà che emerge è questa: non possiamo far pagare all’ambiente le scelte sbagliate della precedente gestione scellerata di Arpav. All'incontro sono intervenuti anche il direttore di Arpav e i rappresentanti sindacali della struttura per valutare l’impatto del piano di ristrutturazione aziendale presentato dal nuovo direttore Carlo Pepe.
Una cosa è subito chiara: bisogna ripristinare per l’anno in corso quei 10 milioni di euro che sono stati richiesti ormai mesi fa approvando subito l’assestamento di bilancio. Comprendiamo le ragioni economiche e finanziarie che stanno dietro il piano di riorganizzazione strutturale presentato da Pepe, ma non possiamo accettare che sia l’ambiente a pagare le spese di una ristrutturazione totale di Arpav. Dobbiamo pretendere garanzie funzionali e in termini di competenze, perché il ruolo dell’agenzia è delicato oltre che fondamentale. Non voglio pensare che i nostri tecnici debbano trascorrere più tempo in macchina per gli spostamenti che nei laboratori o nei siti a rischio. La precedente amministrazione Arpav ha usato le risorse in modo scellerato per operazioni immobiliari allo scoperto per 34 milioni e per questo oggi siamo ancora qui a parlare di come rimettere in piedi l’Arpav. La commissione sarà nuovamente convocata per ascoltare la replica del direttore Pepe. Ci aspettiamo di poter capire il peso delle conseguenze in termini funzionali di questo complesso piano, necessario, di ristrutturazione.

mercoledì 26 ottobre 2011

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: NON POSSIAMO PIU' ASPETTARE L'ASSESTAMENTO DI BILANCIO

La situazione si sta facendo difficile. Senza assestamento di bilancio il trasporto pubblico non vedrà un euro, ma senza fondi non si arriva al 2012.
Il ritardo nell’approvazione del cosiddetto “assestamento di bilancio” da parte della Regione non lascia spazio a interpretazioni: sta creando uno tsunami dentro al mondo del trasporto pubblico regionale, da mesi in attesa di uno stanziamento che possa garantire la prosecuzione del servizio almeno per l’anno prossimo.
Il trasporto pubblico locale ha già subito il taglio dell’11% dei trasferimenti per l’anno in corso e per l’anno prossimo ci si attende un taglio del 20%. I sindacati ci hanno mostrato alcuni dati preoccupanti: nella sola provincia di Vicenza il trasporto urbano ha subito una contrazione del 5%, mentre a livello extra urbano la contrazione sale al 10%. Questi dati impressionano se li trasformiamo in kilometraggio “tagliato” per contenere i costi: parliamo di 500 mila km per la rete urbana e 1,7 milioni di km per la rete extraurbana. I sindacati chiedono 30 milioni a titolo di urgenza per fronteggiare la crisi e riassestare i servizi; la Regione ne ha promessi 10, quanto nelle sue possibilità, ma da approvare in sede di assestamento di bilancio. Oramai è ottobre e dell’assestamento non si vedono tracce all’orizzonte. Ciò rende la situazione estremamente grave e complicata: il gruppo regionale del PD ha chiesto con voce unanime l’immediata approvazione dell’assestamento di bilancio, che ci auguriamo sia finalmente percepito come una reale urgenza.

martedì 25 ottobre 2011

LAVORI PUBBLICI NEL VENETO. I DATI DELL'OSSERVATORIO SUGLI APPALTI

Recentemente la Regione Veneto ha diffuso , attraverso l’Osservatorio Regionale sugli Appalti Pubblici, alcuni dati relativi alla situazione degli appalti nella regione. Emerge un dato allarmante: il numero dei lavori pubblici fotografato nel 2010 si è ridotto di due terzi rispetto al 2008. I bandi di gara per appalti pubblici si sono ridotti dai 1320 del 2008 ai 489 del 2010, con una riduzione in termini di volumi per oltre 400 milioni di euro. I Comuni, che nel 2008 operavano come stazioni appaltanti per oltre 430 milioni di euro, nel 2010 hanno appaltato lavori per soli 180 milioni e il territorio vicentino è tra i più penalizzati, con una flessione registrata di 120 milioni di euro, pari al 60% del valore complessivo. Questa contrazione è dovuta ai vincoli determinati dal patto di stabilità che ha costretto tutti gli enti locali a bloccare i piani di investimento e persino alcuni interventi in corso d’opera. Appare quindi evidente che mettere il giogo a quei comuni che possono definirsi “virtuosi” nella gestione finanziaria, significa mettere in ginocchio il sistema dell’economia locale, spezzando quel circolo virtuoso “ente pubblico – azienda – territorio” che per anni ha sostenuto lo sviluppo della nostra realtà locale e contraddicendo i propositi di rilancio della crescita e dello sviluppo.

La presentazione sintetica

Il rapporto completo


CON LA CULTURA NON SI MANGIA? CRESCONO GLI AFFAMATI

Qualcuno ricorda l'autore di questa affermazione? Il tremendo Tremonti così si espresse a fronte delle proteste per i tagli al fondo unico per lo spettacolo. I dati diffusi pochi giorni fa dalla Biennale di Venezia ci raccontano di una crescita dei visitatori alla BiennaleArte, più di 22.000 nell'ultima settimana, tale da portare le proiezioni per l'intero periodo di apertura oltre i 375.000 visitatori. Un record di affamati di cultura. Ma non basta, grazie alla crescita dei visitatori e dell'interesse degli sponsor la BiennaleArte raggiungerà un autofinanziamento del 90%! Insomma c'è fame di cultura e con la cultura si mangia sempre di più.


lunedì 24 ottobre 2011

EX GIL: VENDERE A CHI E VENDERE COME?, LA REGIONE DOVREBBE PRIMA CHIARIRE

A seguito dell’inserimento da parte della Regione dell’ex area GIL nel piano di dismissioni patrimoniali appena presentato, prima di vendere ci sono diverse cose da chiarire e la Regione dovrebbe dare delle risposte.
Penso che dovremmo spostare l’ordine del problema: stiamo parlando di una struttura, l’ex Gil, dove sono stati investiti una valanga di soldi per rimettere in uso una struttura enorme nel cuore del centro urbano di Vicenza. Non abbiamo praticamente fatto a tempo a vedere i risultati che l’obiettivo prioritario individuato dalla Giunta è già quello della vendita. Una vendita gravata da “molti se e molti ma” visto che si era concordemente scelto di condere lo stabile in comodato d’uso a 99 anni alla Fondazione Studi Universitari. Si tratta di un elemento piuttosto rilevante ai fini di una possibile vendita, come già notato da alcuni membri della maggioranza in Regione, e penso che prima di una passo decisivo la Regione dovrebbe perlomeno coinvolgere la Fondazione Studi Universitari, la Provincia e il Comune di Vicenza.
La vicenda appare poi viziata dai confronti politici interni all’area di maggioranza: un consigliere regionale di maggioranza, presidente della Commissione Bilancio, contro un assessore regionale, all’Istruzione, che ha molto più il sapore dello scontro politico in campo aperto che non del ragionamento finanziario e urbanistico sul possibile sviluppo della struttura universitaria e del centro cittadino.

mercoledì 19 ottobre 2011

NODO TAV DI VICENZA: UN PRIMO PASSO VERSO LA MOBILITA' SOSTENIBILE

Valuto come una notizia positiva per la soluzione della questione TAV l'approvazione da parte della Giunta Regionale di una convenzione per la redazione dello studio di fattibilità dei collegamenti ferroviari e viari della stazione AC/AV di Vicenza Ovest. Una convenzione che verrà sottoscritta da Regione, Provincia, Comune, le categorie economiche e la conferenza dei sindaci dei comuni interessati dall’Alta Capacità.
Il sistema viario trasversale ovest-est da Torino a Trieste rappresenta una sorta di corridoio socio-economico e proprio oggi l’Europa ne ha ribadito la funzione essenziale per lo sviluppo dei territori interessati. Le istituzioni e le organizzazioni interessate si sono rese disponibili a cofinanziare lo studio di fattibilità: questo è un primo passo verso una mobilità diversa per il nostro territorio che chiediamo da tempo. Per la nostra regione la combinazione Alta Velocità / Alta Capacità è il tracciato già segnato da percorrere per ridisegnare la mobilità di un territorio e di un sistema produttivo oggi in sofferenza. Ora serve un impegno concreto per arrivare a soluzioni rapide e condivise come ci chiedono i cittadini.

martedì 18 ottobre 2011

IN MEMORIA DI ANDREA ZANZOTTO

Le parole possono unire mondi lontanissimi. Ricordo con grande commozione il recente incontro con Andrea Zanzotto, scomparso oggi a meno di due settimane dal suo 90° compleanno.
Non ero l’unico ad averlo ascoltato ancora una volta in occasione del suo 90° compleanno proprio pochi giorni fa. È stato un saluto ricco d’emozioni: lui impassibile e semplice anche davanti alle numerose autorità della nostra terra che hanno voluto salutare i novant’anni di un uomo che ha segnato in punta di penna la cultura della nostra terra.
La sua lunga indagine sul microcosmo di Pieve di Soligo, del Montello, delle sfumature dei colori e della lingua in cui è nato è stata in realtà un viaggio dentro le trasformazioni del paesaggio, del linguaggio, delle coscienze. Un viaggio aperto alle contaminazioni del macrocosmo, delle scienze esatte come di quelle umane".
Oggi, su richiesta del presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato, ho letto un testo del poeta in apertura della seduta dedicata alle votazioni finali sul nuovo statuto del Veneto. Dopo il ricordo del poeta, a cui il Consiglio aveva poche settimane fa conferito il Leone d'oro del Veneto, ho letto in aula De Senectute, uno degli ultimi testi di Zanzotto. La sua voce antica ci accompagnerà ancora, nonostante tutto.

giovedì 13 ottobre 2011

LA SANITA' NEL VENETO

L'altra sera ho tenuto a Dueville una presentazione sulla situazione della sanità in Veneto. Allego qui le slides della presentazione in modo che gli interessati possano ritrovarle sul blog e magari continuare il dibattito attorno a questo tema.




LA SITUAZIONE DELL'ARPAV SECONDO LE FONTI UFFICIALI

La situazione finanziaria dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Veneto sconta principalmente due fattori . Il taglio del finanziamento per l'attività annuale deciso dalla Giunta Regionale in sede di approvazione del bilancio di previsione 2011, in primis, e l'eredità delle scelte fatte dall'ultima dirigenza, acquisto di nuove sedi e altre operazioni. Fatto sta che mancano all'appello almeno 12 milioni di euro per quest'anno. Sulla questione sono già intervenuto qualche settimana fa, ribadendo che a pagare queste scelte non possono essere la qualità dell'ambiente del Veneto e i tecnici impegnati nelle attività di monitoraggio, controllo, prevenzione. In allegato il documento di sintesi presentato dal nuovo Direttore Generale al Comitato di Indirizzo e recepito dalla Giunta Regionale martedì scorso. Il documento sarà trasmesso alla settima commissione (Ambiente e Lavori Pubblici) per il parere.

Situazione economico finanziaria per il risanamento dell'ARPAV


martedì 11 ottobre 2011

PER I 90 ANNI DI ANDREA ZANZOTTO










Ieri, dopo oltre dieci anni, ho incontrato nuovamente Andrea Zanzotto nella sua casa di Pieve di Soligo. Con il Presidente del Consiglio Regionale, Clodovaldo Ruffato, ho partecipato alla consegna del premio Leone Veneto, la massima onorificenza del Consiglio. Sono stati momenti di grande emozione, soprattutto dopo la lettura della lettera di auguri che il Presidente Napolitano ha indirizzato al poeta. "Nessun consuntivo è possibile" ci ha detto Zanzotto in una delle sue fulminanti visioni, seppur nella fatica degli anni. Tra una selva di fotografi e telecamere l'esile corpo di Zanzotto sembrava quello di un'asceta immerso in una lontana meditazione. Eppure è bastato un attimo per riportarlo al mondo della parola, senza rinunciare alla sottile ironia, e autoironia, delle sue riflessioni.
Dopo l'incontro con il poeta, il figlio ci ha accompagnati nella casa natia, con i soffitti affrescati dal padre di Andrea, pittore.


"Eppure, tra il senso di provvisorietà in cui precipita ogni ipotesi di futuro e il rischio di imbattermi, volgendomi al passato, nell'ennesimo odioso vuoto di memoria, mi sembra che capiti anche a me, talvolta, di ...intivarghe, ecco, di incappare in un qualche "pertugio", di riuscire a infiltrarmi per qualche minuscola "fessura" aperta sulla scorza della realtà."
Da "la poesia unisce le lingue". Corriere della Sera; 1 ottobre 2011

mercoledì 5 ottobre 2011

NUOVO STATUTO OSTAGGIO DEL NUMERO DI CONSIGLIERI MENTRE SI PERDONO GRANDI OPPORTUNITA'

Giovedì scorso è inziata la discussione generale sulla nuova proposta di statuto del Veneto. Non che la cosa entusiasmi molto i Veneti se non per sapere come andrà a finire sul numero dei consiglieri regionali (60, 50, 40 , 30, 29.....). Io sono intervenuto insistendo sul riconoscimento della "metropoli inconsapevole" e sull'importanza del governo delle sue funzioni strategiche, oltre che sulla necessità di una "efficacia" dell'istituzione regione. Il testo è la trascrizione del verbale, appena ritoccato. Ieri è ripresa la discussione, questa volta sui singoli articoli.

Quando nasceva la Regione Veneto, nel 1971, io andavo in prima elementare e quindi posso dire di essere a tutti gli effetti un figlio di questi 40 anni di Regione Veneto, del suo sistema economico, di uno sviluppo diffuso in tutto il territorio, con il suo modello insediativo policentrico. Anche i piccoli e medi Comuni dovevano diventare protagonisti, cento campanili e cento zone industriali. Oppure del suo sistema sanitario rispetto al quale questa Regione ha fortemente investito. Insomma, anche se non ho assistito alla sua nascita ho avuto la fortuna di partecipare al Consiglio dei quarant’anni che abbiamo fatto lo scorso anno. In quella occasione ho pensato che i costituenti veneti, con tutti i loro pregi e difetti, comunque la loro visione del Veneto sicuramente l’hanno vista realizzata. Hanno visto il passaggio di una regione uscita dal dopo guerra con una economia arretrata, legata all’agricoltura, transitare rapidamente all’industria manifatturiera, tale da collocarla tra le più sviluppate in Italia. Una regione caratterizzata da una forte enfasi sulle autonomie locali - anche troppa forse -, con una predilezione per le infrastrutture stradali e quindi per la mobilità individuale, per una produzione di beni pubblici che ha guardato molto alla sanità e al sociale e forse poco all’ambiente e alla difesa suolo. Insomma, con i valori e l’architettura istituzionale dello statuto del 1971, penso che quei costituenti possono dire che quel Veneto che avevano immaginato oggi è qui.

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