martedì 18 gennaio 2011

Hereafter

Dopo Grand Torino e Invictus il vecchio Clint (80 anni suonati) rivolge il suo sguardo cinematografico in quel sottilissimo e scivolosissimo luogo che sta tra la vita e la morte. Sguardo delicato che ha, come nelle ultime sue pellicole, grande rispetto dei personaggi. Ritmo lento, più lento di quanto ci abbia abituato, immagini larghe e distanza dalla banalità. Tre storie, una londinese, una francese e una americana, che si intrecciano nell'ultima parte per un finale di sorprendente semplicità. Per quasi due ore stiamo vicini al dolore e alla domanda sulla perdita della vita, sull'oltre vita e su chi mai possa dare delle risposte. Due abbracci, solo due abbracci per ritrovare un aldiqua capace di restituire un senso. Da vedere.

1 commento:

  1. To', raccontato così sembra anche bello. Io l'ho trovato noioso e banale, soprattutto nei dialoghi. P.

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