martedì 21 dicembre 2010

COSE BUONE DAL VENETO: PARTE IL TRAM A MESTRE

Prima corsa ieri per il tram di Mestre, 6,4 chilometri utilizzati, secondo le stime, da circa 5000 cittadini nella giornata inaugurale. Dopo Padova la seconda esperienza in Veneto di trasporto locale in stile europeo. E pensare che la Lega ha fatto anche delle manifestazioni contro (vedere le foto sul Corriere del Veneto di oggi) dipingendo il tram come una sciagura. Auguri al tram e ai mestrini.

Il tram in via Triestina (archivio)

domenica 19 dicembre 2010

TRASPORTI PUBBLICI, VENETO FANALINO DI CODA: A RISCHIO IL DIRITTO ALLA MOBILITA'

I minacciati tagli al sistema del trasporto pubblico regionale rappresentano un colpo durissimo alla continuità di un servizio essenziale. Il trasporto pubblico locale si regge su due pilastri: il trasporto pubblico su gomma e quello ferroviario. I tagli sul primo si aggiungeranno al quadro già al limite del secondo.

Il Veneto, come dimostra anche il rapporto di Legambiente Pendolaria 2010, è già il fanalino di coda a livello nazionale, per livello di investimenti procapite, nel campo del trasporto ferroviario. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E per il futuro c’è in vista un ulteriore peggioramento. Legambiente stima nel 42.6% il calo delle risorse disponibili in Veneto per il trasporto su rotaia. E dire che il Veneto, già nel 2010, ha stanziato per il trasporto ferroviario dei pendolari appena lo 0.04% del proprio bilancio. È il dato peggiore di tutte le regioni d’Italia. La Lombardia stanzia lo 0.43%, la Toscana lo 0.56%, l’Emilia lo 0.28%, il Piemonte lo 0.12%. Dal 2003 al 2010, il Veneto ha investito in infrastrutture stradali quasi il 94% della spesa per infrastrutture e appena il 6% per quelle ferroviarie. I disservizi subiti dai 140 mila pendolari veneti nascono da questa scelta, che, come nota Legambiente, ha portato nel 2010 a stanziare per il trasporto dei pendolari quanto per il sostegno culturale ai Veneti nel mondo.

Con i tagli lineari applicati anche al comparto del trasporto su gomma l’offerta complessiva per cittadini, studenti e lavoratori, rischia di essere ulteriormente ridimensionata. Un’area metropolitana come quella veneta dovrebbe seguire una rotta inversa e garantire più investimenti su questo fronte, anziché maggiori tagli. In gioco c’è il diritto alla mobilità, che tra mancati investimenti passati e tagli odierni, rischia di diventare sempre meno concreto.


giovedì 2 dicembre 2010

SULL'OSPEDALE DI NOVENTA NIENTE COLPI DI MANO

In questi giorni sulla stampa vicentina è riermersa la preoccupante possibilità di una chiusura del reparto di ostetricia all'ospedale di Noventa. Sul futuro di questo reperato diciamo no ai colpi di mano.

Proprio ieri, in Consiglio regionale, la Giunta regionale ha risposto ad un’interrogazione mia e del consigliere Raffaele Grazia, escludendo che sul reparto di Noventa siano state assunte decisioni di chiusura. Mi aspetto che tutti si attengano a questa indicazione precisa della Giunta regionale. Nessuna circolare ministeriale o decisione a livello di Ulss può prescindere da quanto previsto nel Piano Socio Sanitario regionale. È quello lo strumento di pianificazione a cui bisogna riferirsi. Certamente il Veneto deve aggiornarlo, ma questo non giustifica nessuna imboscata ai danni del territorio. Perciò continueremo a vigilare.