sabato 24 gennaio 2009

Da Martin Luther King a Barack Obama, passando per l'Italia
Esattamente un'anno prima che io nascessi M.L.King scriveva una bellissima lettera dal carcere di Birmingham. Vi era rinchiuso con altri 3000 afroamericani a seguito delle proteste contro la segregazione razziale. Pochi giorni fa un afroamericano ha giurato quale presidente degli Stati Uniti. Paese di grandi contraddizioni e di grandi opportunità gli States, segnato da una continua voglia di riscatto nei confronti della storia della democrazia. Comunque guarda avanti, apre prospettive, allarga le libertà, scommette sui diritti. Poi mi guardo intorno e vedo chi dovrebbe farsi paladino delle libertà strillare contro ogni forma di differenza (di sesso, di lingua, di religione, di nazionalità...). Oppure resuscitare strampalati miti di piccole patrie immaginando un futuro che è l'Italia di sesantanni fa. Ho la sensazione che la storia stia andando da un'altra parte e che noi resteremo per strada.

1 commento:

  1. L'America è la versione originale della modernità, noi ne siamo la versione doppiata o sottotitolata

    Jean Baudrillard

    direi che mai come in questo momento...

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