martedì 28 ottobre 2008

La foiba di Basovizza
Chiusa con un grande coperchio di metallo, tra le ondulazioni del Carso, la grande viscera è tutta da immaginare. Mi era già successo a Mauthausen di pensare come l'orrore possa essere realizzato in luoghi così belli, naturalisticamente belli. Attorno al coperchio si accendono gli arbusti di un rosso autunnale, violento, sanguigno. Ma tutto il Carso incanta e i triestini salgono in pochi minuti dal mare per correre tra i sentieri in tuta e scarpette. L'aria di queste colline friulane è tutta da respirare, magari di corsa, con una piccola fermata davanti al grande coperchio. Appena un momento ascoltando il fiatone.

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